Fare tappa in Brasile è sempre bello, con quell'atmosfera che circonda sempre l'autodromo “Carlos Pace” e la passione di un pubblico che è probabilmente il più caloroso del calendario. Un pubblico che ha sempre sostenuto i suoi campioni (lo stesso Pace, Fittipaldi, Piquet, Senna ma anche Massa e Barrichello) ma che al tempo stesso si è sempre dimostrato innanzitutto amante della F1.
Giungere ad Interlagos è sempre bello dicevamo, sia per l'atmosfera che vi si respira sia perchè la pista, un continuo saliscendi (caratteristica principale del circuito di Interlagos) ricca di curve belle ed impegnative, ha quasi sempre regalato gare emozionanti e divertenti. In più di un'occasione infatti in Brasile abbiamo assistito a corse in cui il meteo si è divertito a mescolare le carte in tavola, con scrosci di pioggia improvvisi e violenti che hanno ravvivato la gara (come dimenticare il rocambolesco Gp del 2008?). La speranza è quella di vedere ancora una volta una corsa combattuta ed avvincente, magari proprio con lo zampino delle condizioni meteo. Sulla carta le Mercedes sono favorite, su una pista in cui comunque gli allunghi in cui tenere aperto al massimo il gas ci sono, ma anche chi non ha motorizzazione tedesca può sperare di fare qualcosa di buono su questo tracciato, su cui l'aerodinamica è un altro aspetto importante per poter andar forte. La Ferrari quindi spera di poter fare bene e di poter insidiare le Mercedes, cercando di dare a Vettel una Sf15-T in grado di battersi con le W06 per cogliere un secondo posto nel mondiale che sarebbe una grossa iniezione di fiducia per la squadra in vista di un 2016 all'attacco. Occhio però alla Williams, che già nel 2014 ben si comportò in Brasile e che vuole cogliere il secondo podio consecutivo dopo quello di Bottas in Messico, e stavolta ci sarà anche un Massa spinto dal suo pubblico che spera di rivedere Felipe tra i primi tre proprio come lo scorso anno.
Per quanto riguarda gli altri, ci sarà da tenere un occhio sui motorizzati Renault, leggi Red Bull e Toro Rosso, perchè in Brasile è previsto, almeno per gli austriaci, il debutto della PU francese aggiornata con 11 dei 12 gettoni a disposizione. Dopo averla scartata ad Austin e Città del Messico, forse è giunta l'ora per la Red Bull di provare la nuova unità, sulla quale però sembrano non esserci grosse speranze: si dice che il miglioramento sia intorno ad appena due decimi. Sarebbe un disastro per una casa gloriosa e storica come la Renault, che se veramente si trovasse a fare i conti con un miglioramento così esiguo in termini prestazionali vorrebbe dire che è rimasta indietro di un anno intero con lo sviluppo. Speriamo di no, ci vuole un po' di concorrenza...
Il circuito
Situata nel sobborgo di Interlagos della città di San Paolo, la pista dedicata alla memoria di Carlos Pace (pilota brasiliano vittorioso nel Gp Brasile 1975 scomparso nel '77 vittima di un incidente aereo) è una delle piste forse più interessanti del calendario. Lunga 4309 metri, conta 15 curve ed anche se il disegno del tracciato ha spesso regalato gare interessanti, il Gp era stato spesso criticato per la bassa qualità delle infrastrutture. Quest'anno si è intervenuti e sono state ampliate le aree dei box e del paddock, con altri lavori previsti per il 2016. Non è stata spostata però, come inizialmente previsto, la linea di partenza e quindi l'area dei box (appunto ampliata ma rimasta dove era prima), che dovevano essere posizionate dopo la “S Senna”, mentre invece sono rimaste sul rettilineo prima di questa curva.
Albo d'oro
Il più vittorioso ad Interlagos è Michael Schumacher, autore di 4 vittorie. Dietro di lui tanti piloti a quota due: Fittipaldi, Senna, Hakkinen, Montoya, Massa, Webber e Vettel, tutti a quota due successi su questa pista. Tra i piloti in attività, un successo per Raikkonen, Button e Rosberg. Curiosamente, Hamilton non ha mai vinto in Brasile. Tra i team, 8 successi a testa per Ferrari e McLaren, quindi 4 vittorie per Williams e Red Bull, 2 per Benetton ed una vittoria per Lotus, Brabham, Ligier, Renault, Jordan e Mercedes.