Interlagos, fine settimana di sogni, addii e speranze. I sogni di Sebastian Vettel, che vuole diventare il terzo pilota della storia dopo Fangio e Schumacher a vincere tre titoli consecutivi. Gli addii di Michael Schumacher e Lewis Hamilton, con il primo che lascerà definitivamente la Formula 1 mentre il secondo lascerà una vera e propria famiglia, la McLaren, per prendere il posto dell’altro nell’avventura Mercedes. Le speranze di Fernando Alonso, che in Brasile proverà l’impresa per riportare l‘iride a Maranello.
Succederà tutto in una gara, quella decisiva che assegnerà il titolo Piloti 2012. Dovrebbe essere un copione già scritto, perché Interlagos, pista da aerodinamica e curvoni veloci, sembra fatta apposta per la Red Bull, che qua ha dominato le ultime tre edizioni. Sarebbe tutto già scritto se non ci fosse un guerriero come Alonso a tener viva la Ferrari, e, soprattutto, un’alta possibilità di pioggia che in Brasile è sempre pronta a creare scompiglio. Tutto a favore di Alonso, o meglio, Alonso è quello che in queste condizioni ha meno da perdere, perché l’unica cosa che dovrà fare sarà attaccare.
Le possibilità Ferrari ruotano per lo più attorno alla variabile pioggia, perché, in condizioni “normali”, la Red Bull e Vettel sono imprendibili. Ma lo spagnolo crede nell’impresa, che per essere portata a termine ha bisogno anche di tanti altri fattori. Oltre alla possibile pioggia, Nando necessiterà di una squadra perfetta e degli avversari, che possono ricoprire il ruolo di arbitri: Massa a parte, il quale sembra dare sempre qualcosa di più quando c’è aria di casa, le vere speranze sono le McLaren di Button ed Hamilton, apparse molto in palla negli ultimi due appuntamenti.
Come dicevamo, Alonso non ha niente da perdere. La Red Bull ha già chiarito che non correrà in difesa, mentre Fernando ha affermato dopo il Gp di Austin: “Realmente mi do il 25% di possibilità, ma dentro di me ne sento molte di più”. Non si tratta ne di spavalderia da parte della Red Bull ne di speranza da parte di Alonso: tutto questo si chiama guerra psicologica. E se proprio vogliamo dirla tutta, negli ultimi anni la tendenza è stata quella di veder trionfare quello che inseguiva: fu così per Raikkonen nel 2007 e Vettel nel 2010, mentre Massa, nel 2008, ci andò vicino. Ciò che però più conta, è il finale di due anni fa, quando la Red Bull vinse proprio rimontando e beffando Alonso. Al quale, da parte sua, piacerebbe davvero ricambiare il favore …
Gp Brasile: la scheda
Circuito: Interlagos
Lunghezza: 4,309 km
Giri: 71
Data: 23-25 novembre 2012
Orario: 14,00 (17,00 ora italiana)
Round: 20
L’albo d’oro
Vittorie piloti
4- Michael Schumacher (1994,1995,2000,2002)
2- Emerson Fittipaldi (1973,1974)/ Ayrton Senna (1991,1993)/ Mika Hakkinen (1998,1999)/ Juan Pablo Montoya (2004,2005)/ Felipe Massa (2006,2008)/ Mark Webber (2009,2011)
1- Carlos Pace (1975)/ Niki Lauda (1976)/ Carlos Reutemann (1977)/ Jacques Laffitte (1979)/ René Arnoux (1980)/ Alain Prost (1990)/ Nigel Mansell (1992)/ Damon Hill (1996)/ Jacques Villeneuve (1997)/ David Coulthard (2001)/ Giancarlo Fisichella (2003)/ Kimi Raikkonen (2007)/ Sebastian Vettel (2010)
Vittorie squadre
8- Ferrari (1976,1977,1990,2000,2002,2006,2007,2008)
7- McLaren (1974,1991,1993,1998,1999,2001,2005)
4- Williams (1992,1996,1997,2004)
3- Red Bull (2009,2010,2011)
2- Benetton (1994,1995)
1- Lotus (1973)/ Brabham (1975)/ Ligier (1979)/ Renault (1980)/ Jordan (2003)