A volte la chiamano la guerra degli sviluppi, e non hanno tutti i torti. Perchè la F1 moderna si vince soprattutto così, in fabbrica, dove i migliori ingegneri del settore automobilistico si sfidano a colpi di idee e trovate per rendere la propria vettura la più veloce del lotto.
Per anni lo sviluppo in corso d'opera della monoposto per la Ferrari è stato un cruccio non indifferente, ma stavolta le cose sembrano essere a posto davvero. Non a caso la Rossa è stata la più efficace negli aggiornamenti in Canada, ed è anche per questo, oltre alla condotta di gara di Vettel, che è riuscita a tornare al successo dopo due mesi. Il primo, importante passo è stato quello relativo al motore, con il tedesco (e solo lui, perchè Kimi ha dovuto tenersi la versione non evoluta in quanto ha già dovuto smarcare la seconda unità per i problemi patiti in Spagna) in grado di sfruttare alla perfezione una power unit migliorata in efficienza grazie a nuove testate e camere di combustione. Passo avanti per quanto riguarda i consumi, forse l'unico aspetto che finora aveva dato qualche grattacapo alla Ferrari.
Il Canada è pista di motore, ma le novità sulla SF71-H hanno riguardato anche l'aerodinamica. Sulla monoposto del Cavallino era presente infatti un nuovo fondo abbinato a deflettori e deviatori di flusso modificati, che hanno permesso di avere una monoposto competitiva nei cambi di direzione canadesi senza dover caricare troppe gli alettoni, che avrebbero penalizzato la macchina sul dritto.
Lavoro ampiamente riuscito e testa della classifica Piloti riacciuffata con Sebastian Vettel, autore della quarta pole e della terza vittoria stagionale. Buone notizie anche per quanto riguarda il Costruttori, con cinque punti guadagati sulla Mercedes, sebbene Raikkonen abbia offerto una prova sottotono. Successo importante, anche perchè sta per arrivare un trittico difficilissimo: 24 giugno in Francia, 1 luglio in Austra, 8 luglio in Gran Bretagna, tappe che rappresentano una delle fasi più calde della stagione.