Resta la grinta di Sebastian Vettel che non alza bandiera bianca fino a pochi chilometri dalla fine, resta la grande rimonta fatta in termini motoristici sulla Mercedes, resta l'onore per averci provato e l'applauso per il coraggio di aver adottato una strategia tanto combattiva quanto rischiosa. Ma resta anche un grande rammarico, e questa purtroppo non è una novità per la Ferrari 2016.
Non c'è tempo però di guardare indietro, perché è già l'ora di guardare al Gran Premio d'Azerbaijan, pardon d'Europa, che si correrà su una pista nuova di zecca, quella di Baku, che è pronta a debuttare nel mondiale. Sarà certamente una gara da seguire, non solo per tutte le incognite che una pista nuova di solito ha, ma anche perchè dopo il Canada c'è voglia di vedere il proseguimento di un duello che speriamo possa essere tale. Rosberg non ha digerito bene il contatto al via di Montreal e dopo aver dilapidato tutto il vantaggio accumulato nelle prime corse dell'anno (appena due Gp fa aveva 43 punti di vantaggio su Hamilton, adesso ne ha appena 9), e su una pista dalla caratteristiche simili a quelle di Sochi (dove appunto Nico ha vinto) punta ad una riscossa che è fondamentale per non ritrovarsi presto con i galloni di numero due in casa Mercedes, ma non sarà facile contro un Hamilton che ha riacquistato fiducia e che adesso fa di nuovo paura.
Tutto questo con la speranza di vedere una Ferrari di nuovo vicina, anche se il Canada ha evidenziato alcune cose che sarebbe bene non sottovalutare, e che non giocano a favore del Cavallino: la Rossa ha tentato una strategia a due soste probabilmente perchè sapeva che la SF16-H non aveva la stessa tenuta sulle gomme rispetto alle Mercedes, così come sapeva che le vetture tedesche su gomme Soft erano e sono più performanti; tutto ciò lo si può constatare anche dal fatto che Hamilton, con gomme morbide di una quindicina di giri più vecchie, riusciva a rispondere ai tempi di Vettel, quindi pur disponendo di gomme certamente più affaticate, perché 13 giri in più non sono tantissimi ma neanche pochi. La vera nota positiva è che la Pu Ferrari è ormai sui livelli di quella Mercedes, ma anche in questo caso c'è da dire che la Ferrari ha quasi speso tutti i gettoni per lo sviluppo, mentre il team anglo-tedesco ne ha ancora un buon numero.
Quando si va su una nuova pista, diventa fondamentale saper lavorare al simulatore prima e nelle prove libere poi, perché su un tracciato su cui non ci sono riferimenti è di vitale importanza azzeccare il prima possibile il giusto set-up. La caratteristiche della nuova pista di Baku, su cui la Pirelli porterà le gradazioni supersoft, soft e medium, come detto richiamano quella di Sochi, con tanti tratti da massima accelerazione e serie di curve tortuose con alcune a 90°, proprio come il settore finale di Sochi (mentre a Baku questo tratto di pista è principalmente nella prima parte del giro). Vedremo come verrà accolta questa nuova terra nel mondiale di Formula 1, in Azerbaijan è tutto pronto, resta solo da vedere chi “battezzerà” il nuovo circuito e chi sarà il primo a scrivere il suo nome nella gara di Baku.