Occhi e pensieri erano ancora sulla Ferrari numero 5 incidentata alla Sachs, con un delusissimo Vettel che si avviava verso i garage. Ma proprio in corsia box si stava verificando un altro, decisivo episodio: Raikkonen resta in pista, Hamilton fa lo stesso dopo aver imboccato la pit-lane, ma si rende conto di cosa fa l'avversario e lo copia, tagliando letteralmente sull'erba e rimettendosi negli scarichi di Kimi.
Prima di parlare di Lewis, una parentesi: non rientrando ai box in quel frangente ma facendolo il giro dopo, la Ferrari ha perso la gara. Davanti a Raikkonen, Bottas era appena rientrato al pit-stop, ma in una fase convulsa della gara non ha trovato i meccanici pronti, perdendo molto tempo: se Kimi fosse rientrato in quel giro, al netto di problemi nel suo pit-stop si sarebbe ritrovato davanti al connazionale, e visto che Hamilton era pronto a "marcarlo", si sarebbe ritrovato in testa alla corsa. Questo non vuol dire che Kimi avrebbe vinto sicuramente il Gp di Germania, ma di sicuro si sarebbe trovato in una condizione molto migliore per farlo rispetto al terzo posto con cui poi è ripartito dopo il regime di Safety Car. Un giro di troppo per valutare al box del Cavallino, che richiamando il finlandese nella tornata successiva ha perso l'occasione per finire davanti a Bottas (fortunato che la vettura di sicurezza abbia reso innocuo il tempo perso nella sua sosta) e dato la possibilità a Mercedes di valutare attentamente la situazione di Hamilton, che infatti nel passaggio dopo è rimasto in pista non seguendo più Kimi.
Detto questo, torniamo all'episodio di Hamilton. L'inglese nel dopo gara è stato richiamato dai commissari, che si sono presi un'ora e mezza per emettere una decisione definitiva. L'infrazione c'è stata (non si può tornare in pista dopo aver imboccato la corsia dei box) e la direzione gara lo ha candidamente ammesso, allora perchè il numero 44 non è stato penalizzato? La spiegazione è arrivata direttamente con una nota ufficiale da parte dei commissari. In primis, Mercedes e Hamilton hanno immediatamente riconosciuto l'errore, giustificandosi col fatto che si era in un momento caotico della corsa (si parla di "forza maggiore"); secondo, il regime di safety car con relativa andatura lenta; terzo, il fatto che questa manovra non abbia comportato danni ad altri piloti.
Normale un velo di polemiche, anche tenendo presente i "precedenti". Raikkonen a Baku nel 2016 visse un episodio simile e fu punito con 5": in scia ad un'altra vettura, il finlandese fu tratto in inganno dal fatto che chi lo precedeva avesse imboccato la corsia box, ed il finlandese scartò verso la pista quando ormai aveva già passato la linea bianca e il "paletto" oltre il quale non si dovrebbe più cambiare traiettoria ma andare dritti al box. La direzione gara ha spiegato che c'è una differenza: nel caso del ferrarista, in quell'occasione era stato chiaramente specificato che una volta passata la linea bianca, non si sarebbe potuto più cambiare traiettoria; stavolta invece era presente solo una nota secondo la quale per questioni di sicurezza i piloti avrebbero dovuto restare alla destra del birillo all'ingresso della pit-lane.
Va dunque in archivio con questa decisione un Gp di Germania che potrebbe far parlare ancora per un po', tra un errore clamoroso di Vettel ed una decisione da parte dei giudici sul caso di Hamilton che non ha convinto proprio tutti. Fortuna che venerdì sarà già tempo di tornare in pista con le libere del Gp d'Ungheria, per far parlare direttamente i motori.