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GP di Germania, le pagelle
Lewis Hamilton 10
Schizza al via e poi fa ciao ciao con la manina perché dalla prima curva in poi nessuno lo vede più fino al giro d'onore. Più che correre passeggia perché appena gli chiedono di abbassare il tempo tira giù quasi un secondo e mezzo. Vola a +19 su Rosberg in testa al Mondiale e sa di aver dato un’altra botta al morale del compagno di scuderia.
Daniel Ricciardo 9
L'unica macchia della sua domenica è la partenza, quando si fa sfilare all'esterno da Verstappen, ma poi scelta e gestione delle gomme sono migliori e così arriva a questa ottima piazza d'onore che dà continuità agli ultimi risultati. Il terzo posto in campionato ormai è un obiettivo ampiamente alla portata.
Max Verstappen 8
Come sempre il sorpasso più bello della gara lo regala lui, quando con una manovra capolavoro si prende il lusso di passare all'esterno un osso duro come Ricciardo. Poteva essere il prologo per un bel duello tra “tori”, ma Daniel è più veloce e lui, dimostrando maturità, segue gli ordini di scuderia dandogli strada a metà corsa. Anche questo vuol dire crescere per diventare campioni.
Nico Hulkenberg 7
Pur se i suoi piazzamenti gli ha sempre portati a casa, ultimamente sembrava soffrire un po' troppo il confronto con Perez. L'aria di casa gli serve per tornare ad essere l'Hulk dei giorni migliori e dietro alle prime tre squadra c'è lui, che nel finale passa Bottas prendendosi la settima piazza.
Jenson Button 7
Un buon ottavo posto e fine settimana trascorso con la presenza costante nei primi dieci. Passi in avanti, anche se non esagerati, di una McLaren-Honda che sta andando a prendere la Toro Rosso nel Costruttori. Il buon Jenson fa la sua gara, non sbagliando niente e gestendo meglio le gomme del compagno Alonso che invece arriva al traguardo in crisi.
Sebastian Vettel 6,5
Con questa macchina non si può andare da nessuna parte, e ormai non ci sono più scuse che tengano. Ci sarebbe da deprimersi, dopo le illusioni di inizio anno, ma non è da lui abbattersi, che oggi risponde come può mettendosi dietro un Kimi che iniziava a diventare scomodo. Magra consolazione.
Kimi Raikkonen 6
Secondo sesto posto consecutivo, ma oggi questo risultato vale molto meno. Perde la posizione al via su Vettel, perde contatto dal tedesco per un problema al cambio alla prima sosta e dopo questo sulla sua gara non c'è più niente da dire, se non che si limita a guidare per portare a casa questa deludente SF16-H.
Nico Rosberg 5
Caspita, che mazzata. Perde il secondo duello consecutivo al via, vanificando la grandiosa pole del sabato, ma stavolta i risvolti sono peggiori: correva in casa, arriva 4°, si ritrova in vacanza con 19 punti di ritardo. Impalpabile in certi fasi, la sua macchina non sembrava andare benissimo, poi si può discutere sui 5” di penalità ma comunque la sua guardi è stata una domenica nera.
Williams 5
Ecco un'altra scuderia storica in crisi di identità. Anche il team di Grove sta faticando con gli sviluppi (ormai si pensa solo al 2017), e il guaio è che, oltre alla ormai certa mancanza di velocità, nel Costruttori sta a arrivando a grandi falcate la Force India. Mancano 9 gare alla fine del campionato, ci sarà da soffrire.
Ferrari 4
Non era colpa di Silverstone o di Budapest, la SF16-H è semplicemente poco competitiva in questa fase del campionato, e oggi c'è l'ufficialità che la Rossa è, senza il minimo dubbio, la terza forza del Mondiale. La Red Bull approfitta al primo colpo di una tavola che sembrava apparecchiata a puntino per il sorpasso in classifica. E ora?