Ora serve qualcosa, un segnale, una svolta, o addirittura un miracolo. Nel giro di un mese, la Ferrari si è trovata ad avere complessivamente la macchina migliore (eravamo a Spa) a non avere neanche una freccia da scagliare contro la corazzata Mercedes, a Sochi davanti a piacimento. Con le classifiche che si complicano maledettamente.
Mercedes di nuovo regina Non passa inosservato, e non potrebbe essere altrimenti, il grande recupero prestazionale fatto dai campioni del mondo in carica su una Ferrari rimasta pressochè Spiazzata, capace di andare fortissimo a Spa e Monza per poi soffrire tremendamente a Singapore e Sochi. Ed adesso la Mercedes, che si è portata a +50 nel piloti con Hamilton ed a +53 nel Costruttori, vuole sfruttare il momento e colpire ancora l'avversaria in un altro suo feudo di questi anni, Suzuka, dove vince ininterrottamente dal 2014. La nuova supremazia in fatto di power unit potrà fare la differenza in Giappone e tra Brackley e Brixworth lo sanno bene, e questo fa vedere ancora più da vicino i due titoli all'orizzonte.
Ferrari, serve capire Trazione, motore, efficienza. Niente di tutto questo si è visto tra Singapore e la Russia da parte di una Ferrari che vede nuovamente lontanissimo il sogno del titolo iridato. Si fosse corso a Suzuka circa un mese fa, avremmo potuto dire che la Ferrari si sarebbe presentata forte, mentre adesso tutto è un grande punto interrogativo. In Giappone l'efficienza della vettura (e la SF71-H tra Spa e Monza ha dimostrato di averne) è molto importante ed il Cavallino non vuole mollare, sebbene ora bisogna essere molto ottimisti per sperare di fermare la Mercedes. Vedremo se l'assenza della hypersoft (la gomma con cui la Ferrari si è trovata più distante dalla Mercedes) aiuterà il team di Maranello, che ora ha bisogno di una svolta per tornare a sperare nel mondiale.
Il circuito Bellissimo ed affascinante, con quelle curve veloci, quelle “esse” in successione, ed una pista vecchio stile infilata nel verde che è una delle più amate e apprezzate dai piloti. Suzuka è luogo di tante battaglie e tanti avvenimenti, come il doppio incidente Senna-Prost nella stagioni 1989 e 1990, oppure come quella vittoria di Schumi andata in fumoi nel 2006, e, ancora, il brutto incidente di Jules Bianchi nel 2014. La pista, l'unica con la forma di “8” nell'intero mondiale, misura 5807 metri e conta 17 curve.
Albo d'oro Michael Schumacher è il pilota più vincente a Suzuka, grazie ai suoi 6 successi. Dietro di lui, Sebastian Vettel, a quota 4, che precede Hamilton con 3 (per lui una vittoria anche al Fuji), dunque Berger, Senna, Damon Hill, Hakkinen a quota due. Tra i piloti in attività, una vittoria anche per Raikkonen e Alonso (per quest'ultimo anche un successo al Fuji), mentre tra le squadre guidano Ferrari e McLaren con 7 trionfi a testa, poi 4 vittorie per Red Bull e Mercedes, 3 Williams e Benetton ed 1 Renault.