F1, GP Giappone: presentazione, circuito e albo d'oro

Pubblicato il 5 ottobre 2016 alle 16:37:23
Categoria: Formula 1
Autore: Redazione Datasport.it

Immaginiamoli lì, tutti insieme, a bordo di un ipotetico aereo che porta i nostri protagonisti dalla Malesia al Giappone, in un volo denso di significati e pensieri. C'è Rosberg che guarda fuori dal finestrino, che pensa che a 5 Gp dal termine ha 23 punti da gestire per realizzare al sogno di una vita; dall'altro lato, anche lui con la testa al finestrino ma con ben altri pensieri, c'è Hamilton, che ancora non riesce a darsi pace per quella rottura che può costare ben più di una singola gara; nella fila centrale, sorridenti e scherzosi Toto Wolff e Niki Lauda, che si divertono a buttar giù una serie di possibili combinazioni per portare a casa il titolo Costruttori; più indietro c'è un Ricciardo ancor più sorridente, che si magia con gli occhi la sua coppa ottenuta a Sepang, con Verstappen accanto che gli mostra un sorriso amaro, perchè sotto sotto gli brucia; in fondo, Vettel che tiene la testa bassa, come per punirsi, mentre Kimi se ne sta, tanto per cambiare, per i fatti suoi, consapevole che per quest'anno non ce n'è.

Questo il volo che abbiamo immaginato, in quel tragitto che porta subito dalla Malesia al Giappone, prossima tappa immediata del mondiale. Che arriva in una fase molto delicata, calda, dopo un Gp che fa ancora parlare. Hamilton arrabbiato, deluso, che chiede “spiegazioni” al team dopo una corsa che dopo il contatto al via tra Rosberg e Vettel pareva potesse avere un solo vincitore. Lewis è però consapevole che non è finita, tutt'altro, ed anche se ancora molto deluso a Suzuka si presenterà con niente da perdere, probabilmente quindi nella condizione che lui preferisce, anche se è sempre meglio essere inseguiti che essere l'inseguitore. Questo Rosberg lo sa e non abbassa la guardia, sperando stavolta di potersela giocare senza inconvenienti ma anche lui conscio che questa forse è l'occasione della vita.

Tutto questo mentre la Red Bull cala un asso fondamentale per la corsa al secondo posto nella classifica Costruttori, con una Ferrari che deve fare quadrato, per le prestazioni ed attorno al suo pilota, Vettel (penalizzato di 3 posizioni per l'incidente al via), di nuovo invischiato in errori inattesi per uno come lui. La prestazione non c'è e si è visto bene in Malesia, con Raikkonen impossibilitato a combattere contro gli avversari, ma anche la migliore condizione di Seb è da ritrovare, quantomeno in vista del 2017. Certi malumori bene curarli subito, per evitare crepe e spaccature all'interno di una squadra che sa che anche a Suzuka ci sarà da inventarsi qualcosa, almeno per prendere il podio. Qualcosa da inventarsi, magari proprio su quello stesso aereo.

Il circuito
Bellissimo ed affascinante, con quelle curve veloci, quelle “esse” in successione, ed una pista vecchio stile infilata nel verde che è una delle più amate e apprezzate dai piloti. Suzuka è luogo di tante battaglie e tanti avvenimenti, come il doppio incidente Senna-Prost nella stagioni 1989 e 1990, oppure come quella vittoria di Schumi andata in fumoi nel 2006, e, ancora, il brutto incidente di Jules Bianchi nel 2014. La pista, l'unica con la forma di “8” nell'intero mondiale, misura 5807 metri e conta 17 curve.

Albo d'oro
Michael Schumacher è il pilota più vincente a Suzuka, grazie ai suoi 6 successi. Dietro di lui, Sebastian Vettel, a quota 4, che precede Berger, Senna, Damon Hill, Hakkinen ed Hamilton. Tra i piloti in attività, una vittoria anche per Raikkonen, Alonso e Button, mentre tra le squadre guidano Ferrari e McLaren con 7 trionfi a testa, poi 4 vittorie Red Bull, 3 Williams e Benetton, 2 Mercedes ed 1 Renault.