E' stato un inferno rosso, sì. Ma per la stessa Ferrari. Monza poteva essere una tappa per dare una sterzata decisiva al mondiale, così come poteva esserla quella prima fila con due rosse davanti. Invece si è rivelata una giornata da incubo, con Lewis Hamilton che festeggia ancora e vola via in classifica, così come la Mercedes.
Inutile dire che il punto di svolta è stato il contatto alla Roggia tra Vettel ed Hamilton, perchè la Ferrari a quel punto era già in svantaggio: due macchine contro una a favore delle Frecce d'Argento, che infatti hanno sfruttato benissimo questa superiorità numerica, utilizzando Bottas come già fatto altre volte. Una trappola in cui sono finiti Kimi e la Ferrari, nel finale facile preda di un Hamilton indemoniato e con il fondamentale vantaggio delle gomme. Già, ma come è stato possibile avere questo vantaggio? Con l'altra, sottilissima trappola Mercedes: l'uscita dei meccanici che hanno “fintato” l'undercut con Hamilton, il quale aveva invece ancora tanta gomma da sfruttare. Il Cavallino rampante è rientrato subito, con Lewis che invece ha potuto impostare liberamente la sua gara.
Era necessario il pit-stop di Kimi? No, non lo era. Le gomme erano ancora in buona condizione, Ferrari ha avuto troppa paura che Hamilton finisse davanti con la sosta anticipata, ma ha sottovalutato un altro aspetto, quello della tenuta delle gomme soft. Le quali infatti sono andate in crisi, perchè Raikkonen, visti i tempi record a pista libera di Hamilton, è stato costretto a spingere forte sin da subito, mettendo alla frusta i pneumatici immediatamente, ed i tanti, troppi giri dietro a Bottas hanno fatto il resto. Nel finale infatti Kimi è stato costretto a remare, non aveva più battistrada ed infatti ha potuto poco contro l'inglese, passato e scappato via al più presto.
Brutta botta questa di Monza, soprattutto emotivamente. Ma non è il momento di mollare, con sette Gp alla fine, i “colleghi italiani”, come gli hanno chiamati in Mercedes, hanno ancora la possibilità di ribaltare il tutto, sebbene le classifiche ora si stiano mettendo male: Lewis è a +30 su Seb, la Mercedes a +25 sulla Ferrari nel Costruttori. Una battaglia (importante, va detto) persa, ma la guerra non è ancora finita.