"Il vantaggio delle Mercedes è troppo netto". L'allarme, o meglio l'accusa, è quella lanciata la scorsa settimana da Christian Horner, team principal della Red Bull, che vorrebbe interventi per limitare il vantaggio delle Frecce d'Argento. Una richiesta da parte di uno dei team più vincenti che basta a far capire quanto il dominio Mercedes siano netto.
Le W06 stanno infatti su un altro pianeta, come dimostrato a Melbourne, e così vanno a Sepang consapevoli della loro forza. Hamilton e Rosberg si preparano a darsi battaglia in questo secondo atto del mondiale, ma questa è probabilmente la cosa più inutile da ricordare e da dire, perché era ovvio sin dai test che le vetture tedesche fossero chiaramente le più veloci. Molto più interessante parlare di Ferrari, di un Cavallino rinato e adesso in cerca di conferme in Malesia per poter essere certo di essere la seconda forza del campionato. Un inizio convincente ha dato morale al team di Maranello che punta innanzitutto a mettersi nuovamente dietro la Williams, che nella terra di Sandokan dovrebbe riuscire ad avvalersi della presenza di Bottas, al momento diretta avversaria delle Rosse.
Il team principal Arrivabene dopo il Gp d'Australia aveva detto che la Ferrari “non può pensare da seconda”, e che quindi deve avere ambizioni più grandi. Battere le Mercedes al momento sembra impossibile, quindi a quale speranza attaccarsi? La prima, pensando alla Malesia, è quella della variabile pioggia, che a Sepang non si fa pregare troppo prima di arrivare. Nella stagione dei monsoni ci si deve attendere di tutto sotto il cielo malese, che già in altre occasioni ha dato prova di come possano diventare incredibili le corse in terra asiatica. In caso contrario, cioè di caldo e sole, la variabile numero uno sarà l'affidabilità, per via delle alte temperature che da sempre caratterizzano il Gp della Malesia, dove le varia componenti interne raggiungono spesso i limiti delle temperature consentiti, ed il degrado gomme, spesso elevato qui. Due problemi ma anche due variabili in più per tutti, soprattutto per le deludenti Red Bull e McLaren, che vanno a Kuala Lumpur per riscattare le disastrose prestazioni della corsa australiana. Una reazione è il minimo che ci si possa spettare da queste due grandi squadre che hanno ampiamente steccato alla prima uscita stagionale.
Il circuito - Inaugurata nel 1999, la pista di Kuala Lumpur è una delle piste moderne più belle del calendario, ed uno dei progetti più riusciti dell'architetto Tilke. Misura 5543 metri, conta 15 curve ed è caratterizzata per essere una pista contraddistinta da curve in prevalenza veloci, e soprattutto da repentini cambi di direzione che per essere affrontati al meglio richiedono una messa a punto ottimale ed un buon bilanciamento della vettura.
L'albo d'oro - Sono tre i piloti a dividersi lo scettro di tigre della Malesia: sono Michael Schumacher, Fernando Alonso e Sebastian Vettel, in quanto tutti e tre hanno trionfato in tre occasioni sul tracciato malese. Kimi Raikkonen a Sepang si è imposto due volte, mentre una vittoria è stata colta anche da Eddie Irvine, Ralf Schumacher, Giancarlo Fisichella, Jenson Button e Lewis Hamilton. Tra le squadre 6 vittorie per Ferrari, 3 per Red Bull, 2 per McLaren e Renault, ed una per Williams, Brawn Gp e Mercedes.