F1, Gp Messico: la presentazione

Pubblicato il 25 ottobre 2018 alle 12:14:13
Categoria: Formula 1
Autore: Matteo Novembrini

Una Ferrari che torna a vincere e con lei Kimi Raikkonen, Lewis Hamilton che finisce terzo ma che può già permettersi di pensare a come organizzare la festa annunciata per il titolo. L'unico che vola verso il Messico con qualche pensiero è Sebastian Vettel, incappato in un altro testacoda nel tentativo di rimontare.

Lewis, è qui la fiesta Sembra già di vederlo, con una bevuta in mano ed un cappello tipicamente messicano alla Speedy Gonzalez, lì a festeggiare come lo scorso anno il titolo iridato. Tutto dice Lewis Hamilton, che con 70 punti di vantaggio con appena 75 ancora a disposizione può permettersi il lusso di chiudere 7° a Città del Messico per avere la certezza dell'iride. L'inglese ha provato a chiudere i conti anche ad Austin, ma sulla sua strada verso il quinto alloro ha trovato un Kimi Raikkonen in forma smagliante ed un Max Verstappen in grande spolvero che gli hanno impedito di far partire la festa già negli States. Tutto rimandato di sette giorni, in Messico, dove come lo scorso anno Lewis ha grandi probabilità di chiudere matematicamente i conti.

Ferrari, obbiettivo finire bene Dopo tre corse difficili, la Ferrari ha ritrovato se stessa dal punto di vista tecnico ed i risultati si sono visti, con Raikkonen di nuovo vittorioso dopo circa cinque anni e sette mesi ed una SF71-H di nuovo in grado di dare filo da torcere alla Mercedes. E' mancato Sebastian Vettel, incappato in un errore pagato caro nelle libere (tre posizioni sulla griglia per infrazione con bandiera rossa) ed in un altro ancora nel duello nel corso del primo giro con Ricciardo. L'unica nota positiva per Seb è aver ritrovato una monoposto competitiva, che gli potrà permettere di lottare per il successo negli ultimi tre Gp del campionato. Vincere, soprattutto per il tedesco, rappresenterebbe una dose di rasserenamento che in questo momento serve molto al quattro volte campione del mondo, il quale deve necessariamente chiudere bene il campionato per ritrovarsi e ripartire di slancio verso il 2019.

 

 

Il circuito Rientrato in calendario nel 2015 dopo 23 anni di assenza, il Gp del Messico si corre sul rinnovato circuito di Città del Messico, nell'impianto che porta il nome dedicato ai fratelli Rodriguez. Il tracciato, che si trova a 2300 metri di altezza sul livello del mare (la rarefazione dell'aria a questa quota comporta delle ripercussioni su motore ed aerodinamica), misura 4304 metri e conta 17 curve.

Albo d'oro Quella del 2018 sarà la 19° edizione del Gp del Messico valida per il mondiale. L'albo d'oro dice che i più vittoriosi su questa pista sono Jim Clark, Nigel Mansell e Alain Prost, tutti a quota due, mentre a uno troviamo Gurney, Ginther, Surtees, Graham Hill, Hulme, Ickx, Berger, Senna, Patrese, Rosberg, Hamilton e Verstappen. Lewis e Max sono gli unici piloti in attività a vantare un successo in Messico. Tra i team, 3 vittorie per Lotus, McLaren e Williams, 2 per la Ferrari e Mercedes ed una a testa per Brabham, Honda, Cooper, Benetton e Red Bull.