Beh, non è esattamente un Gp come gli altri. Il cittadino per eccellenza, uno dei pochi, anzi pochissimi, superstiti degli anni '50, ricco di storia, fascino e glamour. Signore e signori, ecco il Gran Premio di Monaco.
Red Bull, occasione d'oro La classifica dice che davanti ci sono Mercedes e Ferrari, ma attenzione alla terza incomoda. Che poi, se rispetterà le premesse, tanto incomoda non sarà. Correre a Montecarlo vuol dire correre su un circuito stretto, tortuoso, ricco di curve e praticamente con due soli rettilinei, peraltro molto brevi. Probabilmente il miglior circuito per permettere alla Red Bull di piazzarsi davanti, sfruttando appunto le caratteristiche della pista che assottigliano, e di parecchio, le differenze prestazionali tra i vari motori, lasciando ampio spazio alla bontà dei telai. Un'occasione che la Red Bull, in attesa di avere più potenza dal motore Renault, deve cogliere al volo, sia perchè la classifica non permette più passi falsi, sia perchè di piste come Monaco in calendario ce ne sono pochissime, forse appena due, Ungheria e Singapore. Ricciardo e Verstappen hanno l'acquolina in bocca, ma servirà il week-end perfetto.
Vecchie gomme, vecchia Ferrari? Il tonfo catalano fa ancora male, tra problemi di affidabilità e difficoltà nel gestire le “nuove” gomme Pirelli, quelle che in via occasionale la casa milanese ha portato in Spagna e che riporterà in Francia ed Inghilterra. Le prove dopo la gara di Barcellona hanno fornito un'occasione per verificare subito i dati del fine settimana di corsa conclusosi due giorni prima dei test, ma la Ferrari ha bisogno di capire se davvero le difficoltà del Montmelo sono dipese solo ed esclusivamente dai pneumatici. Pur se tracciato atipico, Montecarlo fornirà indicazioni, soprattutto nel feeling ai piloti, i quali hanno sottolineato come il comportamento della SF71H, a Barcellona risentisse dei pneumatici portati dalla Pirelli. Dodici mesi fa la Ferrari fece doppietta ed il sogno sarebbe ripetersi, ma prima, come detto, si dovrà verificare dati e sensazioni della Rossa con il ritorno alle vecchie gomme. Discorso contrario invece per la Mercedes, la quale avrà di fronte una prova non facile: dimostrare, su una pista non particolarmente adatta alla W09, almeno sulla carta, che i giganteschi passi avanti fatti in Spagna non erano legati solo a gomme e conformazione del circuito.
Qualifica fondamentale In F1 oggi sappiamo quanto importante sia la qualifica, ma su un circuito come Monaco lo è ancora di più. Una buona fetta di gara a Montecarlo verrà giocata al sabato, quando prendersi la prima fila potrebbe essere garanzia di una buona domenica, questo al netto di eventuali colpi di scena il giorno della gara, come errori stategici e safety car. Le squadre lo sanno bene e dovranno essere evitati errori tattici, come ad esempio quello occorso ad Hamilton lo scorso anno, quando l'inglese, ritrovatosi a dover fare il tempo a fine Q2, fu fermato da una bandiera gialla e dovette partire molto indietro in griglia.
Il circuito Unico ed inimitabile, il circuito di Montecarlo è tra i più famosi al mondo, così come lo è l'intero fine settimana, che richiama sempre un gran numero di “vip”, considerando anche che le libere a Monaco vengono effettuate il giovedì e non il venerdì. La pista, formata dalle strade cittadine che vengono chiuse al traffico ed immediatamente riaperte dopo ogni turno del fine settimana, misura 3337 metri e conta 19 curve.
Albo d'oro Il più vincente di sempre a Monaco è Ayrton Senna, che trionfò nel Principato per ben sei volte, facendo meglio di Graham Hill e Michael Schumacher, entrambi a quota cinque. I più vincenti in attività sono Fernando Alonso, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, tutti e tre con due vittorie, e si conta un successo anche per Raikkonen. Tra i team, dominio McLaren con 15 vittorie, poi 9 successi per la Ferrari e 7 per la Lotus, mentre la Mercedes è a quota 4, con Red Bull a 3 e Renault a 2