Ha fatto discutere, nel post-gara di Monaco, la condotta di gara adottata da Esteban Ocon nei confronti della Mercedes, con il pilota Force India a farsi da parte quando nei suoi specchietti sono arrivate le W09. La cosa ha fatto, giustamente, discutere, ma non è il caso di montare una polemica.
Vero, tutti vorrebbero vedere sempre delle battaglie, e sarebbe stato bello se ieri tra Hamilton e Ocon ci fosse stato un duello. Ma Ocon è pilota Mercedes, scuderia che lo ha preso sotto la sua ala ad inizio 2015, e che gli ha permesso di debuttare in F1 già l'anno successivo. Inoltre, Esteban è uno dei più accreditati a sostituire Bottas in caso di non rinnovo per quest'ultimo, dunque è chiaro come per il francese ci fosse ieri un conflitto di interessi non indifferente. Il pilota Force India ha un legame strettissimo con Mercedes e Toto Wolff, dunque sebbene, ripetiamo, sarebbe stato bello vederlo lottare, sarebbe stato difficile ipotizzare una strenua difesa del numero 31 su Hamilton, per il quale passare la Vjm11 è stato molto importante per non perdere il podio. Nella F1 di oggi, tra giovani piloti di riserva e squadre (quasi) satellite, come per certi versi lo è Force India di Mercedes (collaborazione tecnica molto forte, con power unit, cambio e trasmissione forniti dai campioni del mondo alle “pantere rosa”, più un sedile riservato ai giovani piloti Mercedes per avere uno sconto sui motori), non è fuori dal mondo pensare a certe “strategie”, nonostante, ripetiamo per l'ennesima volta, sarebbe più bello vedere sempre e comunque battaglia.
Il fatto è che la F1 di una volta, dove i piccoli team, i “garagisti” lottavano alla morte e senza paura contro le grandi squadre, è finita. Oggi ci sono troppe collaborazioni, tra piloti delle academy prestati e motori forniti, a creare certe sinergie che poi si ripresentano anche in pista. In tempi non sospetti, quando Red Bull lottava per i mondiali con Vettel, si era già vista una Toro Rosso molto remissiva nei confronti della casa madre, Ocon ha fatto lo stesso nei confronti della squadra che ha in mano il suo futuro, forse Leclerc, anche se in maniera meno plateale, avrebbe fatto lo stesso con una Ferrari.
Del resto, quella di Ocon non deve essere una sorpresa anche perchè già lo scorso anno, a Monza, il francese ammise che non avrebbe mai pensato ad infastidire Hamilton al via, quando si ritrovò a partire terzo con Lewis in pole. E nel post-gara ha rincarato la dose, nascondendosi tra una risata e qualche parola enigmatica ai microfoni. Infatti, quando gli è stato chiesto se esistesse una regola non scritta tra lui e la Mercedes, Esteban si è messo a ridere e tra il serio ed il faceto ha risposto a metà:” Boh, non lo so, secondo te? Magari puoi chiedere al boss...” ha risposto alla giornalista con un sorriso molto enigmatico.