Guarda le pagelle del GP Russia di Formula Uno
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Nico Rosberg 10
E con questa fanno quattro su quattro, ma il bello è che c'è ancora qualcuno che non lo reputa un serio candidato al titolo... Vero che la sorte, almeno in qualifica, gli è amica e ferma “l'altro” e non lui, ma Nico è in una super momento ed è difficile da battere anche a parità di condizioni. E quell'1'39”0 sparato alla fine vuol dire che è andato a spasso per tutta la gara.
Lewis Hamilton 9
La dea bendata gli restituisce una piccola parte di quello che gli aveva tolto al sabato, tanto che si ritrova da 10° a 5° senza apparenti difficoltà, poi è bravo a infilare Massa, Raikkonen e Bottas. Ci prova e e forse ci spera, poi però deve gestire abbandonando le ultime speranze di prendere un Rosberg che ora lo preoccupa sempre di più. Ma guai a dire che è in crisi, in fondo, tra mancata affidabilità ed errori suoi, è stato costretto a rimontare in tutte le gare.
Fernando Alonso 8
E' tornato Matador, e onestamente ci fa piacere. Il vecchio leone da gara che faceva brillare anche qualche Ferrari non troppo veloce rispolvera tutto il vecchio repertorio, e con un pizzico di fortuna approfitta del caos al via per portarsi dal 14° al 7° posto, poi il capolavoro è restare così in alto, fino al traguardo, con una sesta piazza (grazie al ritiro di Verstappen) che è tanta farina del suo sacco.
Kevin Magnussen 8
Portare questa Renault a punti è un mezzo miracolo, soprattutto se parti così indietro. Ha talento ed oggi lo abbiamo visto tutto, con la giusta dose di grinta e maturità in una corsa ricca di duelli e per questo difficile, soprattutto per chi guida un mezzo inferiore agli altri. Dieci posizioni guadagnate rispetto al via (da 17° a 7°), tanta roba.
Max Verstappen 8
Che peccato questa gara. Stava facendo un super lavoro oggi, portando una Toro Rosso verso quello che sarebbe stato un ottimo risultato, ma purtroppo un problema tecnico ha rovinato tutto. Ma le prestazioni ci sono e sono sotto gli occhi di tutti, e viene da dire che il ritiro di Vettel sia colpa “sua”: se Kvyat ha così voglia di strafare, forse è perchè sente il suo fiato sul collo...
McLaren-Honda 7
Stanno crescendo, sia la macchina che il motore, e di sicuro dopo un anno di calvario la strada intrapresa è quella giusta e sta dando i primi frutti. Certo niente a che vedere con le aspettative di fine 2014, ma i primi segnali di ripresa stanno arrivando, e due vetture nella top 10 (peraltro in un Gp abbastanza “normale”, partenza a parte) ne sono la dimostrazione.
Kimi Raikkonen 7
Diamogli un 7, ma potrebbe prendere anche qualcosa meno... Dopo l'errore in qualifica riesce a partire bene, ma “dorme” alla ripartenza dopo la safety car e non è lesto a difendere la posizione su Hamilton, che lo passa con troppa facilità. Dopodichè fa la sua gara, trovando il suo miglior ritmo nell'ultima parte della corsa, ma a quel punto è troppo tardi.
Valtteri Bottas 7
Sapeva che per chiudere sul podio ci sarebbe voluto un mezzo miracolo, ci prova riprendendosi la piazza d'onore alla ripartenza dopo la safety car, ma poi non c'è niente da fare contro Hamilton e Raikkonen. Di conseguenza gli ultimi due terzi di gara sono tranquilli, perchè non altro ha da fare se non portare a casa la macchina.
Daniil Kvyat 3
Era da assolvere a Shanghai, è da condannare oggi. Grave sbagliare la frenata così in una curva che sapeva essere “rischiosa”, ma su questo si potrebbe (condizionale) anche passare, di sicuro non si può sorvolare sullo speronamento in curva 3, roba da straccio di licenza. Lo sa che non ci sono bonus se si tampona due volte lo stesso pilota una curva dietro l'altra? Chissà che gli vorrebbe fare Vettel se lo avesse tra le mani...
Sebastian Vettel S.V. (senza voto)
Ha fatto più metri con il motorino per tornare ai box che in gara... Il sorriso amaro con cui commenta il replay spiega tutto, e spiega soprattutto quel che pensa di Kvyat. Detto questo, c'è ben poco altro da dire se non questo: la Mercedes ha ancora un margine di vantaggio importante sulla Ferrari e lui ha già 67 punti di ritardo in classifica. Ognuno tragga le sue conclusioni.