Un sabato da urlo, ma una domenica da dimenticare. La Ferrari si lecca ancora le ferite del fine settimana del Gran Premio d'Italia, con Lewis Hamilton assoluto trionfatore e gli uomini in rosso invece alle prese con dubbi ed interrogativi, insieme alla grandissima delusione di aver vissuto uno dei giorni più difficili dell'anno nella tappa di casa a Monza.
Ferrari, ma la macchina c'è Eppure, non tutto è perduto. La SF71-H è una signora macchina, che non merita di certo il -30 nel campionato Piloti ed il -25 in quello Costruttori. Numeri importanti a sette gare dalla fine ma non insormontabili, perchè tutto può ancora succedere. Non è falsa retorica, ma verità: basti pensare a quello che accadde un anno fa proprio a Singapore, con due Ferrari fuori subito a spianare la strada ad un incredulo Hamilton. Il colpo di scena della svolta può sempre accadere ed ora il Cavallino deve far quadrato e prepararsi al meglio per una tappa in cui la vettura può andare ancora molto forte. Certo è che non si può più sbagliare, a cominciare da Vettel, il quale ha forse bisogno di allentare un po' la tensione per tornare a spingere come sa fare.
Lewis valore aggiunto La Mercedes invece si coccola Lewis, vero valore aggiunto in questa fase del campionato, e per certi versi anche Bottas, decisivo nel gioco di squadra anglo-tedesco a Monza. Singapore non è esattamente la pista migliore per le W09, che però già a Budapest, pista dalle caratteristiche simili, hanno saputo sfruttare al meglio la situazione, quindi non partono battute. Hamilton e Mercedes possono anche gestire ma non si faranno sfuggire un'eventuale occasione, come dimostrato in tutto l'arco del campionato.
Quale Red Bull? Verstappen a Monza ha ammesso chiaramente che la Red Bull al Marina Bay va per vincere, ma attorno al team di Milton Keynes resta un margine di dubbio. Tracciati simili a quello di Singapore sono Monaco e Ungheria, e non è stata la stessa cosa: a Montecarlo le Rb14 sono state nettamente le migliori vetture, ma all'Hungaroring sono andate incontro ad un mezzo disastro deludendo molto. Quindi, quale sarà la Red Bull a Singapore?
Il circuito Il tracciato di Singapore è probabilmente quello più difficile dal punto di vista fisico per i piloti, per vari motivi: l'umidità è elevatissima, e questo fa perdere molti liquidi ai piloti (negli ultimi anni qualcuno ha anche patito qualche crampo), il disegno della pista è molto tortuoso, con tante curve in successione e solo due rettilinei non troppo lunghi sui quali "rilassarsi", e spesso si arriva al limite delle due ore di gara. Detto questo, ecco i numeri: 5065 metri e 23 curve.
Albo d'oro Dieci edizioni in tutto per il Gp di Singapore, ma solo quattro piloti sono riusciti a trionfare al Marina Bay. Il re è Vettel con quattro successi, tre vittorie per Hamilton, due per Alonso ed un trionfo per Nico Rosberg. Tra i team tre vittorie Red Bull e Mercedes, due Ferrari, una per Renault e McLaren.