Motore o aerodinamica? La domanda è stata ricorrente, soprattutto dopo Monza. Cos'è che non funziona su questa Ferrari SF16-H e in quale campo la Rossa paga il distacco che solitamente rimedia dalla Mercedes? Considerazione banale, perchè nella F1 di oggi, come ha detto l'ingegner Luigi Mazzola, storico responsabile della squadra test della Ferrari, a vincere è il pacchetto. Domande, tuttavia, alle quali bisognerà dare una risposta convincente per ridurre il gap dalle Frecce d'argento a partire già dal prossimo Gran Premio di Singapore, in programma domenica prossima sul circuito cittadino di Marina Bay.
Certo, poi si può discutere sulla distribuzione di questo distacco, calcolare più o meno quanto sia in percentuale il ritardo dovuto al motore e quanto quello dovuto all'aerodinamica o comunque del telaio in generale. Ma a Maranello pare facciano confusione anche tra loro: Marchionne, la domenica del GP, aveva detto che il distacco era tutto dovuto all'aerodinamica; peccato però che Binotto, nuovo direttore tecnico, avesse detto pochi giorni prima che il ritardo sul piano motoristico della Rossa rispetto alla Mercedes era intorno ai tre decimi. Confermando quindi che la Power Unit Ferrari paga ancora qualcosa nei confronti della Pu della casa di Stoccarda.
Le aspettative
Premessa doverosa, per fare un po' di chiarezza di fronte alla situazione Ferrari. E giusto per dire che tra Monza e Singapore, cioè da una pista super veloce da motore ad una tortuosa tutta curve da trazione, il Cavallino si ritroverà sempre nella condizione di inseguire. Questo perchè sul cittadino si Singapore, dove a fare la differenza è la trazione e la velocità in uscita dalle curve, Vettel e Raikkonen si troveranno di fronte le Red Bull che nel Gp in notturna possono essere formidabili, forse capaci anche di infastidire la solita Mercedes, la quale a sua volta si appresta a vivere un fine settimana importante per la lotta interna tra Hamilton e Rosberg, divisi ora da appena due punti. A onor del vero c'è da dire che anche la tappa dell'Hungaroring sembrava dover portare tanta sofferenza, ed invece da Budapest la Ferrari uscì con una bu ona prestazione, pur se alla fine perse punti nei confronti della Red Bull, diretta avversaria per la seconda piazza nel Costruttori.
Le variabili
Le variabili a Singapore sono sempre tante, tenendo ben presente che ad ogni incidente può esserci una safety car e che dunque la strategia, ancor più di altre occasioni, sarà fondamentale. La Ferrari è il team che punta forte sulla ultrasoft, con nove treni a testa per i suoi piloti (unici a fare altrettanto i piloti Haas ed Ericsson), con scelta differenziata per le altre gomme, in quanto Raikkonen sceglie un treno di soft e tre di supersoft mentre Vettel fa due e due. La Red Bull si presenta con due treni di soft, quattro di supersoft e sette di ultrasoft, mentre ci sono scelte differenziate anche in casa Mercedes: sette treni di ultrasoft sia per Rosberg che per Hamilton, ma l'inglese ne avrà tre di soft e tre di supersoft, mentre Rosberg ne avrà rispettivamente quattro e due. Vedremo chi avrà ragione.
Il circuito
Il tracciato di Singapore è probabilmente quello più difficile dal punto di vista fisico per i piloti, per vari motivi: l'umidità è elevatissima, e questo fa perdere molti liquidi ai piloti (negli ultimi anni qualcuno ha anche patito qualche crampo), il disegno della pista è molto tortuoso, con tante curve in successione e solo due rettilinei non troppo lunghi sui quali "rilassarsi", e spesso si arriva al limite delle due ore di gara. Detto questo, ecco i numeri: 5065 metri e 23 curve.
L'Albo d'oro
Il GP di Singapore è in calendario dal 2008, anno in cui debuttò in calendario e fu il primo GP in notturna della storia, ma ad oggi hanno vinto solo tre piloti: Vettel , Hamilton e Alonso. Seb ha fa tto sue ben 4 delle 8 edizion i fin qui disputate, mentre Lewis e Fernando sono entrambi a quota due. Tra i team, tre vittorie Red Bull, due Ferrari ed una a testa per Renault, McLaren e Mercedes.