Vecchio continente, ben ritrovato. La Formula 1 torna in occidente, con la stagione europea che si apre come sempre con il Gran Premio di Spagna, a Barcellona. Pista indicativa per le prestazioni delle monoposto, con i team che potranno confrontare le prestazioni del fine settimana di gara e quelle dei test invernali.
Arrivano le novità Il primo punto del Gran Premio di Spagna, infatti, è proprio questo. Al Montmelò, quasi tutte le squadre portano, chi più chi meno, delle novità sulle loro vetture, in quello che per quasi tutti i team rappresenta il primo macro-sviluppo della stagione. Questo avviene sia per motivi logistici (tutte le squadre hanno sede in Europa, è più facile spedire e ricevere pezzi rispetto ad esempio a Cina o Bahrain), sia per motivi di tempo (tra i due ed i tre mesi dai primi test, che forniscono le prime indicazioni ed i correttivi da portare) ed anche perchè Barcellona è la sede delle prove invernali, dunque, pur se in condizioni diverse (rispetto a due mesi fa la temperatura è molto più alta), si può avere un raffronto diretto tra i pezzi vecchi e quelli nuovi.
Chi la favorita? Tre pole in quattro gare per la Ferrari, che dunque si è dimostrata la vettura più performante in questo inizio di stagione. Difficile però dire se sarà ancora così, proprio perchè i team porteranno tanti aggiornamenti (sul telaio ma, forse, anche sul motore) e quindi i valori in campo potrebbero cambiare, tenendo sempre bene a mente che fin qui Ferrari, Mercedes e Red Bull si sono dimostrate abbastanza vicine in termini cronometrici, soprattutto sul passo gara, e dunque anche i dettaglia faranno la differenza. La verità è che non c'è, alla vigilia, una vera favorita, con i tre top team che partono alla pari.
Red Bull, occhio a non fare altri danni Sul fronte motoristico, Renault paga ancora qualcosa rispetto a Ferrari e Mercedes, ed è stato anche per questo che la Red Bull in qualifica si è sempre trovata staccata dalle due rivali. Ma in gara il discorso cambia, anche grazie ad un telaio, quello della Rb14, che si è rivelato molto buono, e capace di dare delle armi alla scuderia di Milton Keynes. Il tracciato del Montmelo può esaltare le caratteristiche della vettura di Adrian Newey, a patto ovviamente che non vi siano più errori: Ricciardo e soprattutto Verstappen non possono più permettersi passi falsi. Del resto, lo dice la classifica: Daniel è a -33 da Hamilton, Max addirittura a -52, con la Red Bull che nel Costruttori ha già 59 punti di ritardo dalla Ferrari.
Il circuito Situato a nord-est di Barcellona, il circuito di Montmelo è una pista molto bella e tecnicamente completa, in quanto offre ogni condizione per valutare la bontà del progetto (lunghe accelerazioni, curve lente e curve veloci), e non a caso è scelto come sede dei test ufficiali già da un paio d'anni. Si snoda su un terreno non propriamente pianeggiante, e questa caratteristica del sali e scendi è una delle caratteristiche fondamentali di questo tracciato, che esalta soprattutto l'aerodinamica. La pista misura 4655 metri e conta 16 curve.
Albo d'oro Il re del circuito di Montemelo è Michael Schumacher, trionfatore a Barcellona per ben 6 volte. Dietro di lui Mika Hakkinen, a quota 3 successi, mentre Alonso, Raikkonen ed Hamilton sono a quota 2. Tra i piloti in attività un trionfo a testa per Vettel e Verstappen, mentre la Ferrari è la più vincente tra i team, con 8 vittorie, davanti a Williams con 6 e McLaren con 4, mentre Mercedes e Red Bull sono a 3 e Renault a 1. Nota curiosa: l'ultimo a vincere almeno due Gp di fila a Barcellona è stato Michael Schumacher, che vinse per quattro volte consecutivamente tra il 2001 ed il 2004: da allora nessuno è più riuscito a vincere due edizioni di fila sul tracciato di Montmelo.