F1, Gp Ungheria: la presentazione

Pubblicato il 26 luglio 2017 alle 12:55:24
Categoria: Formula 1
Autore: Redazione Datasport.it

Sicuri che la Ferrari meriti già il clima da ultima spiaggia quando siamo appena alla prima gara della seconda parte del mondiale? Certo, quella di Silverstone è stata una bella batosta e già dal Canada in poi è parso capire che la Mercedes sia tornata un passo avanti, ma non dare fiducia a questa Ferrari sarebbe sbagliato oltre che irrispettoso.
 
Ricordiamoci infatti da che punto il Cavallino ha intrapreso la nuova era di questa F1 che da inizio anno ha rimesso in pista monoposto più performanti e difficili da guidare. A fine 2016 la situazione a Maranello sembrava ai minimi storici e invece il gruppo di lavoro capitanato da Mattia Binotto ha saputo tirar fuori una monoposto competitiva e veloce, che nel tortuoso tracciato dell'Hungaroring nel prossimo fine settimana troverà una pista più adatta alle sue caratteristiche, con la speranza di potersela giocare di nuovo alla pari con la Mercedes. Ovviamente, prendere la paga anche in Ungheria sarebbe un segnale molto negativo ed intaccherebbe la speranza di un mondiale che vede ancora Vettel avanti nella classifica Piloti per appena un punto su Hamilton e la Mercedes primeggiare in quella Costruttori, con un vantaggio già importante di 55 punti sulla Ferrari.
 
Resta da capire come gli interventi imposti dalla Fia al Cavallino su flessione del fondo ed utilizzo dell'olio nel motore abbiano intralciato una competitività di una SF70-H che proprio da quando ha visto mettersi dei paletti a questi due aspetti ha iniziato a faticare, almeno rispetto alla Mercedes, anch'essa sotto la lente di ingrandimento per l'utilizzo dell'olio nel motore, che ha portato la Federazione ad imporre controlli più rigidi a partire dal Gp d'Italia, una sorta di flussometro che controllerà l'utilizzo di olio nel motore, per un massimo di 0,9 litri ogni 100 chilometri.
 
Come detto a Budapest la Ferrari dovrebbe trovare una pista che sposa meglio le caratteristiche della sua monoposto. Il rettilineo principale non è lunghissimo ed anche gli altri punti da fare in piena non sono tantissimi, e questo può mettere un limite al vantaggio che la Mercedes dispone ancora sul versante della power unit. Per il resto il tracciato ungherese è molto tortuoso, un “kartodromo”, una pista in cui sorpassare è molto molto difficile ed in cui il comportamento meccanico ed aerodinamico della macchina è la chiave per essere i più veloci. Sul fronte gomme, le due Mercedes, le due Ferrari e Ricciardo si presentano con un treno di medie, tre di soft e nove di supersoft, mentre Verstappen opta per un treno di soft in meno a vantaggio di uno di supersoft in più. Anche la Red Bull dovrà essere tenuta in considerazione su una pista in cui può far valere la validità di un telaio che negli ultimi mesi ha fatto tanti miglioramenti, e sarà certamente una bella sfida prima della pausa esitiva, che si concluderà a fine agosto con il Gp del Belgio.
 
Circuito La pista dell'Hungaroring offre sempre sfide difficili per i piloti, costretti a guidare generalmente in un clima di caldo torrido e per le vetture, che per lo stesso motivo sono sempre al limite dell'affidabilità per le alte temperature tipiche del Gp d'Ungheria. Dopo le modifiche del 2003, la pista misura 4381 metri e conta 14 curve.
 
Albo d'oro Lewis Hamilton è il pilota più vincente di sempre in Ungheria grazie alle sue cinque vittorie, l'ultima lo scorso anno, che gli ha concesso di scavalcare Michael Schumacher, fermo a quattro. Poi tre trionfi per Senna, due per Button e tra i piloti in attività un successo per Alonso, Raikkonen, Ricciardo e Vettel. Tra i team 11 vittorie McLaren, 7 a testa per Ferrari e Williams, 2 per Mercedes ed una per Red Bull.
 
 
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