Doveva essere un week-end trionfale, si è trasformato in uno dei settimana che più hanno lasciato l'amaro in bocca. La Ferrari a Budapest è stata globalmente la miglior vettura in pista, ma il successo non è arrivato con la Mercedes ed Hamilton che hanno addirittura allungato nei rispettivi campionati.
E' una sconfitta che fa male per la Ferrari, dato che l'Hungaroring era visto come un tracciato molto amico sulla carta, o meglio molto nemico della Mercedes. Purtroppo per il Cavallino però, la pioggia del sabato pomeriggio ha irreversibilmente cambiato e carte in tavola, con le SF71-H in difficoltà e le W09 imprendibili sull'acqua. A quel punto, per la Rossa le carte da giocare erano partenza e strategia: in partenza i piloti ci hanno provato, ma Hamilton e Bottas sono stati bravissimi a gestire le prime due posizioni, quindi agli uomini di Arrivabene rimaneva solo la strategia. E qui qualcosa di meglio la Ferrari poteva fare.
Chiariamo, ci stava diversificare le strategie tra i due piloti e ci stava anche anticipare le due chiamate di Raikkonen per provare l'undercut su Bottas. Giusta era anche l'idea tattica adottata con Vettel, ritardare la sosta sperando in una safety car o una virtual safety car ed andare più lungo con le soft. Ciò che è parso non impeccabile è stato il tempismo: Vettel è stato chiamato dopo aver incontrato una serie di doppiati dove ha perso alcuni secondi rivelatisi decisivi e prima che Bottas incontrasse lo stesso “trenino” di doppiati. Ciò che viene da dire è che (certo, lo diciamo con il senno di poi, ma il mestiere è anche questo) Vettel avrebbe dovuto essere chiamato prima di incontrare i doppiati (in quel momento aveva il margine per stare davanti a Bottas, il contro era che avrebbe dovuto percorrere più giri sulle ultrasoft) oppure dopo che anche Bottas avrebbe incontrato il treno dei doppiati. La Ferrari invece ha scelto di chiamarlo nel momento in cui Bottas a pista libera ha potuto spingere e firmare dei giri veloci.
In realtà, sebbene molto al limite, il margine per stare davanti alla Mercedes numero 77 c'era, solo che i meccanici sono stati protagonisti di una sosta lenta che non ha permesso al tedesco di stare davanti a Bottas. Quello è stato il momento decisivo, perchè con Bottas davanti Vettel non è riuscito a sfruttare le gomme ultrasoft nuove e portare così l'attacco ad un Hamilton che viaggiava con circa 10” di vantaggio: con 30 giri ancora da percorrere, si sarebbe potuto provare a prendere l'inglese. Ma Valtteri davanti a Seb ha distrutto tutti i sogni di gloria, con il tedesco che ha potuto sbarazzarsi del finlandese solo nel finale, quando ormai era troppo tardi per sperare di prendere Lewis.
La Ferrari va in vacanza con una classifica per certi versi “bugiarda”, perchè la SF71-H è una signora macchina, forse complessivamente la migliore, eppure Hamilton ha 24 punti di vantaggio su Vettel e la Mercedes 10 nel Costruttori sulla Ferrari. Ma il mondiale è lungo, mancano ancora nove gare ed in Ferrari nessuno ha ancora abbandonato il sogno di riportare a Maranello il titolo iridato.