F1, GP Ungheria: la presentazione

Pubblicato il 20 luglio 2016 alle 12:02:51
Categoria: Formula 1
Autore: Redazione Datasport.it

Fine maggio, post gara di Montecarlo, Maurizio Arrivabene parla così: ”Se la Red Bull deve essere un nostro problema, allora me ne vado a casa”. Quaranta giorni e 4 Gp dopo, post gara di Silverstone: ”Ora dobbiamo pensare a riallontanare la Red Bull”. Qualcosa stona, in casa Ferrari. Perchè in meno di un mese e mezzo si è passati da “denigrare” la Red Bull ad ammettere che prima di prendere la Mercedes, forse è meglio ricacciare lontano il team di Chris Horner. Una presa di coscienza e di umiltà che non può non far parlare, ma che almeno evidenzia come, dopo una vigilia fatta di proclami fin troppo ottimistici ed alcune dichiarazioni comunque sempre positive, a Maranello abbiano scelto la linea di basso profilo.

Scelta giusta, perchè dopo 10 Gp il Cavallino è ancora a secco di vittorie ed in Inghilterra si è toccato forse il punto più basso da inizio stagione, sia sul piano prestazionale sia su quello dei punti raccolti (12, come era successo solo a Montecarlo). Solo gli stupidi non cambiano mai idea, dice un noto detto, ma in questo caso più che le idee a cambiare sono gli obbiettivi, perchè praticamente a metà stagione anche in casa Ferrari hanno dovuto arrendersi alla realtà dei fatti, una realtà molto amara che dice che la Mercedes resta imprendibile e che la Ferrari, da inizio anno, è migliorata molto meno di Mercedes e Red Bull.

A Maranello vorrebbero un'inversione di tendenza, magari già dal prossimo Gp di Ungheria, ma il fatto è che forse ci sarà da soffrire anche sulla pista che lo scorso anno vide trionfare Vettel e la sua “Eva” (nome che il tedesco aveva affibbiato alla SF15-T). Questo perchè su una pista tortuosa, ricca di curve e con un solo rettilineo, la Red Bull dovrebbe essere più in forma che mai, pronta a far valere la bontà del suo telaio e della sua aerodinamica, insieme al fatto che all'Hungaroring le differenze motoristiche sono molto appiattite dal layout della pista.

Le caratteristiche del tracciato di Budapest sono molto simili a quelle di Montecarlo, pista sulla quale abbiamo visto un duello ravvicinato tra Mercedes e Red Bull con Ferrari terza forza. Lo scenario dovrebbe essere questo, almeno in un Gp “normale”, ma ovviamente in Ungheria le incognite non mancheranno, e saranno come sempre legate a meteo e gomme. Su un asfalto tutto nuovo, e sul quale quindi si dovrà verificare la nuova consistenza di degrado della gomma, Pirelli sceglie gomme Supersoft, Soft e Medium, con Ferrari che si presenta con un set della mescola più morbida in più rispetto agli altri. C'è da dire che subito dopo Budapest ci sarà la gara di Hockenheim, due gare nello spazio di sette giorni dopo le quali, in casa Ferrari, a seconda di come andranno questi due Gp, potremo aspettarci delle sorprese.

Il circuito
Per alcuni piloti è un kartodromo molto grande, per i suoi repentini cambi di direzione, per altri è un toboga stretto e tortuoso non troppo divertente. Negli anni il circuito di Budapest si è ritagliato uno spazio costante nel calendario di F1, per il fatto di essere una gara che spesso ribalta pronostici e che regala emozioni inattese. In alcune edizioni, sulla pista che misura 4381 metri e che conta 16 curve, abbiamo assistito a “trenini” spesso noiosi, mentre altre volte, vuoi per il meteo o particolari situazioni, abbiamo assistito ad edizioni bellissime e ricche di emozioni. Come nelle ultime due stagioni, con le vittorie di Ricciardo nel 2014 e di Vettel nel 2015, che hanno impedito alla Mercedes di vincere nell'unica pista in calendario su cui ancora il team anglo-tedesco non è riuscita ad imporsi dall'inizio dell'era ibrida.

Albo d'oro
Michael Schumacher e Lewis Hamilton sono i piloti più vincenti nella storia dell'Hungaroring, con le loro 4 vittorie a testa. Dietro di loro Ayrton Senna a quota 3 e Jenson Button a quota 2, mentre tra i piloti in attività contiamo una vittoria per Alonso, Raikkonen, Ricciardo e Vettel. Tra i team primeggia la McLaren con le sue 11 affermazioni, davanti a Williams e Ferrari, entrambe a 7, con Red Bull e Mercedes entrambe a quota 1.