Le pagelle del Gran Premio degli Stati Uniti. Guarda la fotogallery
I miracoli accadono una volta ogni tanto. Speriamo che questa sia la volta buona. Perché solo un miracolo può dare a
Fernando Alonso ed alla
Ferrari il campionato del mondo. Ad Austin
Sebastian Vettel e la
Red Bull (che nel frattempo ha già fatto suo il titolo Costruttori) hanno riportato a 13 punti il loro vantaggio, spianando la strada verso il terzo titolo consecutivo del tedesco.
Ma il vero “pistolero” del Gp del Texas è Lewis Hamilton, autore di una gara monstre alla sua penultima apparizione in McLaren. Scattato dalla parte sporca della pista, l’inglese al via ha dovuto cedere la seconda posizione di partenza a Webber, per poi riprenderla al 4° passaggio prima di dare la caccia a Vettel. Un duello sul filo dei decimi che si è concluso al 40° giro, quando Hamilton ha realizzato il sorpasso decisivo dopo svariati tentativi. Una vittoria meritata, che lo ripaga in parte delle sfortune avute a Singapore ed Abu Dhabi. Un’altra manifestazione del suo grande talento, che quest’anno, purtroppo, per sfortuna e guasti meccanici non è riuscito ad esprimersi in tutto il suo potenziale.
La Ferrari ringrazia, perché Lewis ha tolto 7 punti pesanti a Vettel, comunque ancora grande favorito e saldamente in testa al campionato. Maranello le ha provate tutte, giungendo persino a far sostituire il cambio a Massa per far partire Alonso dalla parte più pulita della pista e da una posizione migliore al via. Fernando ha ripagato la scelta tattica guadagnando subito tre posizioni in partenza, ma da lì in poi non è più stato in grado di reggere il confronto con i rivali: i circa 40” a fine gara pesano quanto un macigno sulle speranze iridate.
Adesso, si va in Brasile per l’ultima tappa del mondiale. Vettel non dovrebbe avere problemi a chiudere la pratica per il terzo titolo, ma la Ferrari deve ancora sperare, per quanto stupido possa sembrare. Le prestazioni mostrate in America non dovrebbero lasciare intravedere miracoli, ma si deve ricordare che già negli anni passati Interlagos è stato teatro di finali rocamboleschi: nel 2007 Raikkonen trionfò recuperando addirittura i 7 punti di svantaggio su Hamilton, e lo stesso Massa sfiorò l’impresa l’anno successivo, che con lo stesso distacco si vide scivolare dalle mani il titolo nelle ultimissime battute. Assisteremo ad un monologo o ad un altro finale al cardiopalma? La risposta tra soli 7 giorni.
Lewis Hamilton 10
Fantastico. Bissa il successo americano dopo quello ottenuto ad Indianapolis 5 anni fa, evidentemente gli Stati Uniti gli portano fortuna. Ma più che fortuna, si tratta di classe: mette pressione a Vettel per 40 giri prima di sfoderare l’attacco decisivo, che gli regala la vittoria numero 21.
Sebastian Vettel 10
Velocissimo per tutto il fine settimana, non vince ma si accaparra una grande fetta del mondiale. In qualifica l’aveva spuntata, ma in gara non può niente contro la velocità di punta della McLaren. E’ comunque contento, conscio che ad Interlagos potrà gestire.
Red Bull 10
E’ ormai la squadra più forte da tre anni, e l’ennesimo alloro Costruttori ne è la dimostrazione. Certo, a volte l’affidabilità viene meno ma le prestazione della vettura austriaca sono assolutamente eccezionali. In Brasile potrebbe arrivare il sesto titolo in tre anni.
Fernando Alonso 8
La Ferrari prova in tutti i modi ad aiutarlo retrocedendo addirittura Massa, lui ripaga con una grande partenza ma poi non può più nulla. Fortuna sua che Hamilton passi Vettel e che Webber si ritiri, altrimenti giungere sul podio sarebbe stato davvero difficile. Spera in un miracolo ad Interlagos, pista sulla quale ha vinto i suoi due titoli.
Felipe Massa 8
Per una volta è apparso molto più a suo agio del compagno, e da grande uomo squadra accetta addirittura di perdere 5 posizioni per aiutarlo. Risponde con una grande gara che lo vede rimontare fino al 4° posto, spingendo la F2012 più dello stesso Fernando.
Kimi Raikkonen 6
Un altro piazzamento che gli permette di restare in terza posizione nella classifica generale. Parte dalla parte più sporca della pista e questo lo penalizza, quindi lotta (bellissimo il sorpasso su Hulkenberg al 13° giro) per chiudere la gara al 6° posto, due posizioni indietro rispetto alla griglia di partenza.
Michael Schumacher 5
Una parola: umiliato. Dopo il capolavoro in qualifica, sparisce. Partiva 5° ma la sua gara è un calvario, vedendosi sfilare da tutti senza possibilità di replica. Un finale di carriera di certo non degno per uno che ha vinto 7 campionati del mondo.
Mercedes 3
Il colosso tedesco non è altro che una presenza in Formula 1, in una stagione rivelatasi fallimentare. Schumi era riuscito addirittura a partire tra i primi, ma in gara soccombe alle carenze della W03 ed anche Rosberg non può fare granchè. Con questa sono cinque gare fuori dai punti.