F1, Hamilton: "Voglio diventare il più grande, come Muhammad Ali"

Pubblicato il 8 aprile 2017 alle 11:14:55
Categoria: Formula 1
Autore: Redazione Datasport.it

Lewis Hamilton si confida e si racconta in una lunga intervista al numero di aprile di GQ. Il pilota britannico della Mercedes, tre volte campione del mondo di Formula 1, non ha dubbi sul suo desiderio: "diventare il migliore di sempre, come Muhammad Ali". Scartata l'eventualità di ritirarsi a breve, come ha fatto a sorpresa la scorsa estate il suo ex compagno di squadra Nico Rosberg, Hamilton rilancia: "Se saranno cinque anni, saranno cinque anni in cui migliorerò senza sosta. Alla naturalezza con cui guido voglio aggiungere nuovi strumenti. Ma adesso ho ancora strada da fare. Riuscire a guidare come faccio io, in mezzo a venti piloti affamati, è un dono - prosegue il 32enne pilota britannico -. E' un regalo di Dio che non ho voluto sprecare: per me stesso, per la mia famiglia, in onore del destino. Sono cattolico, sono un uomo di fede e prego più volte al giorno: quando mi sveglio, quando vado a letto e prima di ogni pasto. Ho una relazione stretta con Dio, lo ringrazio, chiedo aiuto per gli amici in difficoltà. E domando appoggio per me stesso quando lo stress diventa troppo forte".
 

A Hamilton viene chiesto un confronto con i piloti delle generazioni passati e lui non si tira indietro, anzi: "Sono cresciuto sentendomi ripetere che non ce l'avrei mai fatta. E da quel giorno, provare alle persone che si sbagliano mi dà gran gusto. E' una delle energie che mi muovono. La vecchia generazione di piloti viveva così: sveglia, gara, cena, letto. Stop. L'unico modo per essere competitivi, dicevano, è quello lì. Ecco, mi vorrebbero quadrato, omologato. Andare alle sfilate di moda a Milano, una settimana prima dell'inizio della stagione, non è accettabile? Io ci vado. Uscire la sera che precede un Gran Premio? Lo faccio e poi mi presento in pista e corro al meglio. Evadere dagli schemi e spostare i limiti è il mio obiettivo".