Probabilmente una delle stagioni più affascinanti degli ultimi anni. Tanto equilibrio ed incertezza nelle prime gare, quindi la Ferrari ed Alonso che prendono il largo per poi giocare in difesa tutta la seconda parte di stagione. In una stagione “normale”, Maranello probabilmente non sarebbe stato in grado di restare in lizza per il titolo così a lungo, ma la classe di Alonso è riuscita a fare la differenza.
Peccato però che è mancato il guizzo finale: per merito di Adrian Newey e di un Vettel in grande forma, la Red Bull ha preso il volo negli ultimi Gp ed è stato impossibile tenerle il passo, in un finale di stagione di sofferenza per la Rossa culminato nel Gp da batticuore del Brasile. Riviviamo insieme le emozioni della stagione 2012.
Avvio nell’incertezza: 7 vincitori in 7 Gp
Melbourne, 18 marzo. Come di consueto la stagione si apre sul circuito dell’Albert Park dove, come ci si aspettava dopo i test invernali, la McLaren è la più forte, tanto che Button vince davanti a Vettel. La Ferrari arranca ed Alonso fa quel che può. Sembra un’altra annata no ma la settimana dopo Fernando compie il primo miracolo: complice la pioggia che scombussola le carte in tavola, lo spagnolo trionfa davanti ad un sorprendente Perez.
In Cina è la volta di Roseberg, alla prima affermazione in carriera, regalando il successo alla Mercedes. In Bahrain tocca quindi a Vettel, che dopo un avvio stagionale non esaltante torna alla vittoria riprendendosi la leadership iridata. Per Alonso e la Ferrari la stagione appare in salita, mentre Massa è inguardabile nelle prime gare; la squadra però riesce a migliorare la monoposto ed a presentarsi in buone condizioni in Spagna, dove Alonso deve arrendersi all’inatteso Maldonado.
Lo spagnolo si riporta in testa alla classifica e gestisce a Montecarlo, dove è 3° dietro Webber e Rosberg, prima di una incredibile debacle Ferrari in Canada: per via do una strategia errata, nel finale subisce un incredibile decadimento delle gomme, che lo relegano al 5° posto nel giorno del trionfo di Hamilton, che sul traguardo precede le giovani promesse Grosjean e Perez. Situazione a questo punto incredibile: 7 vincitori su 7 con classifica molto corta, con Hamilton che precede di poco Alonso e Vettel.
Lo slancio della Ferrari
I miglioramenti sulla F2012 sono notevoli, tanto che la vettura sembra pronta per giocarsela con i migliori. Valencia sembra la volta buona, ma un errore strategico elimina sia Alonso che Massa già nel Q2. Sembra tutto perduto, ma il giorno della gara sarà indimenticabile: Nando rimonta testardamente dall’11° posizione andando a trionfare davanti a Raikkonen e Schumacher, grazie alla safety car e soprattutto al ritiro di Vettel quando era in testa.
La classe dello spagnolo, che mette in scena bellissimi sorpassi, si conferma anche nei due Gp successivi: in entrambi in pole nelle qualifiche bagnate, a Silverstone si deve arrendere nel finale ad un Webber con gomme più performanti, mentre in Germania domina, prendendo il largo nella classifica iridata. Sembra tutto facile, ma già in Ungheria si capisce che non è così: dopo qualche gara sottotono, la McLaren torna competitiva e vince con Hamilton.
McLaren e Red Bull all’attacco, Ferrari in difesa
Dopo qualche settimana di sosta il Mondiale riparte in Belgio, dove Alonso è messo subito fuori da Grosjean, che elimina anche Hamilton: per il francese, già autore di numerosi incidenti al via, scatterà la squalifica. Nel frattempo, Button e Vettel ringraziano. A Monza la Ferrari vuole riconquistare i punti persi, ma un problema nel Q3 relega Alonso in 10° posizione. Altra rimonta furiosa in gara fino al 3° posto, dietro Hamilton e Perez. La McLaren sembra la vera avversaria, ma a Singapore Lewis si ritira per un guasto lasciando la vittoria a Vettel. Ed è così che Seb si riporta testardamente in testa al mondiale: dopo Singapore infila altre tre vittorie in Giappone, Corea e India, mentre Alonso, nuovamente eliminato al via a Suzuka, può solo contenere i danni e piegarsi allo strapotere Red Bull.
Duello finale tra Vettel e Alonso
E’ quindi la volta di Abu Dhabi, dove la Ferrari può ribaltare il mondiale: Vettel è costretto a partire dai box per un calcolo errato di benzina in qualifica. La gara parte con i migliori auspici per il team di Maranello, ma il tedesco, grazie anche all’aiuto della safety car, rimonta ed è 3°, appena dietro a Raikkonen ed Alonso, mentre Hamilton è nuovamente fuori per un problema della sua McLaren. Il mondiale diventa anche matematicamente una questione tra Vettel ed Alonso: ad Austin (dove la Red Bull vince il titolo Costruttori), nel nuovo circuito americano, proprio Hamilton fa un favore ad Alonso vincendo il Gp ai danni di Vettel, impotente nel subire l’attacco dell’inglese.
Sarà un sorpasso utile solo per allungare il duello mondiale: nel conclusivo Gp del Brasile, spettacolare dall’inizio alla fine grazie alle condizioni atmosferiche continuamente variabili, Alonso è 2° mentre Vettel chiude 6°, dopo aver rimontato dall’ultima posizione. E’ il terzo titolo consecutivo per il tedesco.