Luigi Mazzola, classe 1962, nato a Ferrara, è un ingegnere con un glorioso trascorso in Ferrari. Laureato al Politecnico di Torino con specializzazione in autoveicolo, entra a Maranello nel 1988 e vi resta per oltre venti anni (con una piccola parentesi in Sauber), fino al 2009, dopo essere stato per svariate stagioni come Responsabile Tecnico delle attività test, uno dei punti di forza del Dream Team Ferrari capace di artigliare titoli a ripetizione con Michael Schumacher. Dopo l'esperienza in Ferrari Mazzola ha continuato a svolgere la sua attività di ingegnere insieme a quella di "performance coach", per una duplice carriera ben riunita nel suo libro "Avanti tutta". Oggi l'ingegnere risponde alla nostre domande riguardo le vicende del mondiale di F1 2018, e con lui proviamo a farci un'idea delle ultime sei gare, decisive per l'assegnazione del titolo.
Salve ingegnere. Prima di parlare nello specifico dei singoli circuiti, uno sguardo di insieme; Ferrari e Mercedes si stanno sostanzialmente equivalendo in questa stagione: otto pole e sette vittorie per la Mercedes, sei pole e cinque vittorie per la Ferrari. Elenchi secondo lei punti di forza dell'una e dell'altra."Per quanto riguarda la Mercedes, un punto di forza sicuramente è Lewis Hamilton. In più, le Frecce d'Argento dispongono della capacità di mettere in pratica un ottimo gioco di squadra, sono migliorati negli ultimi Gp, riuscendo a trovare la giusta finestra di temperatura nell'utilizzo delle gomme, che credo sia uno dei loro punti di forza. Per quanto riguarda la Ferrari, possiamo dire che la vettura è ben bilanciata, ha un'ottima efficienza che le garantisce sempre un buon livello di carico aerodinamico, ha un gran motore e lo sviluppo fin qui è stato ottimo".
Il 30 settembre si corre a Sochi, circuito cittadino, tipologia su cui la Mercedes ha dimostrato di saper andar forte sia a Budapest che a Singapore, ribaltando la tendenza del 2017, e dove si avranno le stesse gomme del Marina Bay. Possiamo dire che le Frecce d'Argento sono le favorite in Russia, dove inoltre hanno sempre vinto?"E' molto difficile fare pronostici, ma considerando che Mercedes in Russia ha sempre vinto e che troverà le stesse gomme di Singapore, insieme al fatto che Bottas è sempre andato forte in Russia e può garantire ancora il gioco di squadra, forse sì, Mercedes è un pelo avanti per Sochi. Abbiamo visto che con le hypersoft si può avere un ritmo di gara molto lento per preservarle, e questo per Mercedes può essere un vantaggio, credo che con ritmi più sostenuti se ci fossero soft o supersoft potrebbero avere qualche problema in più, sebbene questo possa valere per tutti".
Il 7 ottobre si corre a Suzuka; in Giappone l'efficienza della SF71H può fa ben sperare il Cavallino?"Teoricamente sì, ma credo che molto dipenda da Sochi, perchè se Mercedes vincesse anche in Russia il divario in classifica diverrebbe praticamente irrecuperabile, per questo dico che se fossi la Ferrari mi concentrerei per far bene soprattutto a Sochi. Questo perchè, anche stando alle ultime dichiarazioni di Vettel ("Vorrei chiedere consigli a Schumi", ha detto il tedesco), mi è sembrato di vedere in Sebastian un po' di preoccupazione, come se il team si fosse in parte disunito dopo Monza e Singapore. Non so se c'entri qualcosa la scomparsa di Marchionne, spero di no, credo però che la nuova dirigenza debba far quadrato e ridare un po' di fiducia al suo pilota".
Dunque, secondo lei, è chiaro che più che parlare di favoriti, le ultime quattro gare saranno una conseguenza di Sochi e al più di Suzuka."Sì, il distacco in classifica è importante, quindi avrebbe poco senso parlare di favoriti su una o l'altra pista, Mercedes ed Hamilton hanno un vantaggio nella classifica difficile da colmare anche perchè oggi praticamente non si ferma nessuna macchina. Penso che tutto sarà una conseguenza di Sochi, la Ferrari deve pensare Gp per Gp".
Vettel ha 40 punti di ritardo da Hamilton, la Ferrari 37 nei confronti della Mercedes: più facile vincere il titolo Piloti o il Costruttori?"E' difficile in tutti e due i casi, forse però il Costruttori è leggermente più facile perchè nel Piloti c'è solo un uno contro uno, mentre per il campionato a squadre concorrono due piloti contro altri due e quindi forse c'è qualche probabilità in più di ricucire il distacco."
Lei ha vinto tante volte sia il Piloti che il Costruttori, e da persona che conosce bene le dinamiche interne di un team, secondo lei a Maranello preferiscono vincere il Piloti oppure il Costruttori?"Posso dire che non si sceglie, si lavora sempre per vincere entrambi, quando c'ero io in Ferrari si spingeva sempre per tutti e due, non si fanno grosse distinzioni tra l'uno e l'altro. Io ad esempio non mi sentirei di scegliere, in entrambi i casi si parla di un titolo mondiale, possiamo metterli sullo stesso piano. Il Costruttori ha più forza economica, mentre con il Piloti forse si ha un ritorno d'immagine maggiore. Non so come finirà, ma spero che la Ferrari possa piazzare una bella zampata già a Sochi, sarebbe bello per i tifosi e per tutta la F1".