F1, Mondiale 2014: il film della stagione

Pubblicato il 23 novembre 2014 alle 17:15:34
Categoria: Formula 1
Autore: Redazione Datasport.it

Jerez, 28 gennaio 2014. Inizia ufficialmente una nuova era per la F1. Un'era che forse durerà a lungo. E' un cambio epocale quello che coinvolge la F1 tra il 2013 ed il 2014, perché senza mezze misure si passa dai V8 aspirati da 2400 cm cubici ai V6 turbo 1600. Un'era ecologica ma anche super tecnologica vista la complessità delle nuove power unit, che coinvolgono novità interessanti come un doppio sistema di recupero dell'energia ed il brake-by-wire, un nuovo sistema di freni al posteriore introdotto proprio per immagazzinare meglio l'energia nei sistemi di recupero. E' una ghiotta occasione per la Ferrari per tornare al vertice sfruttando un regolamento completamente nuovo, ma lo è anche per Mercedes, che prima di ogni altro, dopo anni deludenti in F1, ha iniziato a sviluppare macchina e motore per il 2014. Queste erano le premesse, tutti sappiamo com'è finita: con un trionfo della casa della Stella.

Super Mercedes
Dopo test che non hanno pienamente svelato i valori in campo, il primo appuntamento stagionale a Melbourne è ricco di suspence. Le Mercedes sono velocissime, anche se in gara Hamilton è subito messo ko per un problema tecnico che spiana la strada a Rosberg verso la vittoria: Nico trionfa in solitaria. Ricciardo e la Red Bull, dopo numerosi problemi durante i test, sono la sorpresa e chiudono clamorosamente al 2° posto prima di essere squalificati. La Ferrari delude e chiude al 4° e 7° posto. La tappa successiva è in Malesia, dove Hamilton apre una striscia di 4 vittorie consecutive tra Sepang, Sakhir (memorabile qui il duello con Rosberg), Shanghai e Barcellona, prima tappa europea dell'anno, con Nico che contiene i danni chiudendo sempre 2°. La Red Bull fa quel che può e si inizia ad intravedere la stella Ricciardo, che dopo problemi nelle prime due gare inizia ad offuscare quella di Vettel. Male le Ferrari, a podio una sola volta con Alonso in Cina.

Il favorito, lo sfidante, l'outsider
Dopo 4 vittorie di fila Hamilton pare il favorito, ma a Monaco Nico coglie pole e vittoria riprendendosi la leadership della classifica: la coppia Mercedes inizia a scricchiolare perché Lewis è convinto che il rivale sia finito lungo di proposito in prova a Montecarlo per impedirgli di prendersi la pole. Nelle prime sei gare la Mercedes è parsa imprendibile, ma a Montreal la striscia si ferma per dei problemi di affidabilità, che costringono Hamilton al ritiro e Rosberg al 2° posto, con il tedesco che cede a pochi chilometri dal traguardo la vittoria all'outsider Ricciardo, al primo trionfo in F1. Rosberg vince anche in Austria e così ormai la sua candidatura al titolo diviene sempre più forte dopo che alla vigilia della stagione in molto davano Hamilton come il grande favorito. Nico invece è uno sfidante perfetto e dà filo da torcere al compagno, che però trionfa a Silverstone approfittando del ritiro del tedesco. In Germania Rosberg trionfa di nuovo, con Hamilton che dopo una furiosa rimonta per un problema nelle qualifiche è 3° dietro a Bottas, al terzo podio consecutivo. In Ungheria, in una corsa pazza, la Ferrari sfiora la vittoria con Alonso, che però deve arrendersi al penultimo giro a Ricciardo, che vince per la seconda volta in stagione. Hamilton è 3° davanti a Rosberg, con i due sempre più ai ferri corti dopo un ordine di squadra dato a Lewis ma non rispettato. Si arriva così alla pausa estiva con il tedesco davanti per 11 punti e con una Ferrari con il morale sotto i tacchi (Alonso fa quel che può, mentre la stagione di Raikkonen è ampiamente deludente), che deciderà, dopo le dimissioni di Domenicali dopo la Malesia e l'arrivo di Mattiacci, di pensare al 2015.

La rabbia di Lewis
Alla ripresa del campionato la musica non cambia e le due W05 sono ancora imprendibili per tutti, ma a Spa si raggiunge il culmine e la coppia scoppia: in un duello ravvicinato al secondo giro Nico tocca con l'ala anteriore la posteriore sinistra di Lewis che fora e che successivamente è costretto a ritirarsi. Ne approfitta ancora una volta Ricciardo che vince proprio davanti a Nico e Bottas. La Mercedes si dichiara dalla parte di Lewis e successivamente al Gp c'è una discussione interna che sembra indebolire psicologicamente Rosberg, che infatti apparirà sotto tono per tutta la seconda parte dell'anno: Hamilton vince 5 gare di fila (Monza, in cui approfitta di un lungo di Rosberg per vincere, Singapore, corsa in cui Nico si ritira per problemi alla vettura, Suzuka, nel giorno del dramma di Bianchi, Sochi, dove Nico sbaglia in partenza complicandosi la gara da solo, ed Austin, dove l'inglese passa di forza il compagno). Questa sfilza di vittorie porta Hamilton a +24 su Nico e ad un passo dal titolo. Nel frattempo, Vettel è sempre più triste in Red Bull ed Alonso sempre più depresso in Ferrari: alla luce di una stagione deludente, entrambi sceglieranno di cambiare casacca, con Seb che va in Ferrari e Nando in McLaren.

Rush finale. Ma senza sorprese
Ad Interlagos Rosberg tira però fuori gli artigli e l'orgoglio e va a vincere davanti al compagno, presentandosi all'appuntamento conclusivo di Abu Dhabi, che assegna punteggio doppio, con 17 punti di ritardo dalla vetta. Una regola stupida che rischia di rovinare una lotta bellissima, ed è questa beffa che Hamilton sembra temere di più. Nico ottiene la pole al sabato, ma la domenica Lewis parte meglio e si prende la testa di una corsa che alla fine lo vedrà vincitore, con Rosberg che dopo aver seguito per circa metà Gp l'avversario inizia a rallentare per problemi tecnici chiudendo alla fine addirittura 14°.