F1, Mondiale 2016: il film della stagione

Pubblicato il 27 novembre 2016 alle 17:18:48
Categoria: Formula 1
Autore: Redazione Datasport.it

F1 2016, il film della stagione
 
Doveva essere Mercedes contro Ferrari, Hamilton contro Vettel. Duelli annunciati alla vigilia, ma praticamente mai andati in scena. E così, dopo quasi non essere stato inserito, erroneamente, nella lotta all'iride ad inizio stagione, Nico Rosberg ha saputo coronare il sogno di una vita, ribaltando pronostici ed attese con un mondiale che ha avuto il merito di inseguire sempre e comunque, anche nei momenti più difficili. Dopo Keke, 34 anni dopo, il titolo di F1 torna a casa Rosberg.
 
Rosberg, che poker!
La stagione più lunga di sempre inizia da Melbourne, in una vigilia infuocata: la Ferrari nei test è sembrata molto competitiva e lo stesso presidente Marchionne parla di una Rossa da subito competitiva e vincente. In Australia le cose si mettono bene per Vettel e Raikkonen, che dalla partenza dalla seconda fila si ritrovano in testa alla prima curva, grazie ad una partenza infelice dei due piloti Mercedes, ma l'incidente tra Alonso e Gutierrez impone lo stop della corsa e cambia tutto: in regime di bandiera rossa gli anglo-tedeschi mettono le gomme giuste, mentre il Cavallino sbaglia strategia e Vettel è costretto ad una sosta in più e chiude terzo dietro a Rosberg, vincitore, ed Hamilton, mentre Raikkonen si ritira per un guasto al motore.

In Bahrain invece è Seb a rompere, addirittura nel giro di ricognizione, lasciando strada libera a Rosberg, che approfitta di un'altra sbagliata partenza di Hamilton (poi colpito da Bottas) per vincere di nuovo davanti a Raikkonen ed il compagno, che chiude terzo. In Cina Nico vince facile, perché Hamilton ha problemi al motore ed è costretto a partire ultimo (risalirà fino al settimo posto), mentre al via le due Ferrari si toccano, con Vettel che riesce a proseguire e chiudere secondo, mentre Raikkonen riparte dal fondo e finisce quinto. Podio per Kvyat con una rediviva Red Bull, con il russo che nel dopogara viene accusato da Vettel di essersi buttato alla prima curva in maniera irresponsabile (per il tedesco è stato il pilota Red Bull a costringerlo ad allargare e quindi colpire Raikkonen). Sono scintille, ma il vero fuoco sarà a Sochi: Kvyat colpisce per due volte in quattro curve il tedesco (partito indietro per la sostituzione del cambio), spedendolo contro le barriere; Hamilton risale dal decimo posto dopo un altro problema in qualifica e Kimi fa quel che può chiudendo terzo, mentre Rosberg vince di nuovo in scioltezza. Dopo 4 Gp, Nico guida incredibilmente la classifica con 43 punti di vantaggio su Hamilton, 57 su Raikkonen e ben 66 su un delusissimo Vettel.
 
Urlo Verstappen, Hamilton ci prova
La Red Bull punisce Kvyat retrocedendolo in Toro Rosso e promuovendo in Red Bull il giovane Verstappen. Scelta che porta critiche, ma ci pensa Max a zittirle: a Barcellona, nel giorno in cui le due Mercedes si autoeliminano dopo tre curve, il baby fenomeno va a vincere (è il più giovane vincitore di sempre) davanti alle due Ferrari, che non approfittano del ritiro dei campioni in carica. A Monaco però ruggisce Hamilton, in una domenica caotica per la pioggia: l'inglese, bravo a fare una sosta in meno, approfitta di un madornale errore del box Red Bull che fa perdere la corsa a Ricciardo e va a cogliere il primo successo stagionale davanti proprio a Ricciardo e ad un ottimo Perez, con Vettel quarto e Raikkonen ritirato nelle prime fasi.

Lewis si ripete in Canada, con una Ferrari che tenta una strategia alterativa ma che non permette a Vettel di fare meglio del secondo posto (davanti a Bottas, unico podio dell’anno per la Williams) dopo essere stato in testa. Rosberg appare in difficoltà: male a Monaco, dove chiude settimo (dopo aver lasciato strada nelle prime fasi ad Hamilton), è solo quinto in Canada dopo essere scivolato a centro gruppo dopo un contatto ravvicinato alla prima curva col compagno, ma nel nuovo Gp di Baku risponde e vince, con Vettel ancora secondo e Hamilton quinto dopo aver sbattuto in prova (partendo decimo) e aver avuto problemi in gara.
 
Il luglio d'oro di Lewis, quello nero di Nico
Hamilton si trova -24 dal compagno, ma nelle quattro gare del mese di luglio ribalta la situazione, infilando quattro vittorie consecutive. In Austria è gran duello tra le due Mercedes all’ultimo giro, i due sfidanti si toccano e Rosberg ha la peggio, e chiude quarto arrivando al traguardo con l’ala anteriore distrutta, mentre Raikkonen è terzo dietro a Verstappen e Vettel ritirato per lo scoppio di una gomma. In Inghilterra Lewis vince ancora con Verstappen ancora secondo e Rosberg terzo ("salvato" dal suo box con una istruzione via radio che non poteva essere data: Nico sarà penalizzato e scende di una posizione ma da quel giorno le comunicazioni torneranno libere), mentre la Ferrari soffre ancora, con Kimi quinto e Seb nono.

E’ ormai evidente che per il Cavallino non è la stagione sperata, ed è già chiaro che anche la Red Bull è più veloce della vettura di Maranello. Hamilton completa la rimonta in Ungheria, quando brucia al via il poleman Rosberg andando a prendersi vittoria e leadership iridata, con il tedesco che pare subire a livello psicologico chiudendo solo quarto il Gp di casa in Germania pur partendo dalla pole, dietro a Hamilton e le due Red Bull. Sembra il momento di Hamilton e in tanti ipotizzano un campionato sempre più appannaggio dell'inglese, ma qualcuno fa notare: occhio che è dal 2004 che chi vince a Budapest poi non vince il mondiale.
 
Rosberg d'assalto
Nico però reagisce, e torna a credere nel mondiale: in Belgio, approfittando del fatto che Lewis parta dal fondo per l'ennesimo cambio di motore, vince in solitaria, con il compagno bravo e fortunato a chiudere terzo in una domenica che vede aspre polemiche tra le Ferrari e Verstappen dopo una carambola al via. A Monza Hamilton è in pole ma sbaglia la partenza e Rosberg vince ancora, per poi riprendersi la testa del campionato a Singapore, con la terza vittoria consecutiva davanti a Ricciardo ed Hamilton, parso svogliato. In Malesia succede di tutto invece, sin dal via: oppresso da una situazione di inferiorità tecnica, Vettel al via esagera e tampona Rosberg, che è costretto a ripartire ultimo; sembra un regalo per Hamilton, che è saldamente al comando, quando il suo motore esplode spianando la strada alla doppietta Red Bull con Ricciardo vincitore su Verstappen (bellissimo il duello tra Daniel e Max) e Rosberg, terzo e bravissimo a rimontare. Si va in Giappone e Lewis sbaglia l'ennesima partenza, Rosberg ringrazia e trionfa mentre il compagno termina la sua rimonta al terzo posto, dopo aver rischiato una collisione con Verstappen (di nuovo secondo) negli ultimi chilometri.
 
Hamilton, non basta l'orgoglio del campione: trionfa Rosberg
A 4 Gp dal termine così Nico ha 33 punti di vantaggio e la più grande occasione della vita per vincere il mondiale. Per raggiungere l'obbiettivo può fare il ragioniere, e così fa, nonostante un orgoglioso Lewis che gli contende il titolo fino ad Abu Dhabi. Ad Austin è facile doppietta Mercedes con Hamilton vincitore, così come in Messico, giorno in cui c'è l’ennesima diatriba Red Bull-Ferrari dopo un duello di fuoco finale tra Ricciardo, Verstappen e Vettel, con il tedesco quinto e penalizzato. In Brasile arriva un grande acquazzone che rende movimentato il Gp, con Hamilton che vince ancora mentre Rosberg fatica e salva il secondo posto dopo un errore di strategia della Red Bull, cosa che però mette Verstappen nelle condizioni di compiere una grande rimonta e chiudere ottimo terzo. Ad Abu Dhabi resa dei conti: Hamilton prova a mettere in difficoltà Rosberg rallentando e aiutando così la concorrenza a stare più vicina al duo Mercedes, ma Nico mantiene i nervi saldi e con il secondo posto dietro a Lewis diventa campione del mondo, 34 anni dopo papà Keke.