F1, Mondiale 2016: le pagelle della stagione
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Nico Rosberg 10
E ora non diciamo più che non è un grande pilota, perché è una grande bugia. Fortissimo quando può correre in tranquillità, un po' più in difficoltà nei corpo a corpo ma con una forza mentale degna dei grandi campioni. La fiducia in sé stesso, la tenacia e la forza mentale: gli ingredienti per ribaltare un pronostico dato troppo frettolosamente per scontato prima di Melbourne.
Mercedes 10
I numeri di questi tre anni sono incredibili, forse la supremazia più schiacciante di sempre. Sorprendente la facilità con cui sono riusciti a mantenere intatta una superiorità mai stata in discussione, grazie ad un lavoro perfetto in ogni campo. Vogliono restare ai vertici anche col nuovo regolamento.
Lewis Hamilton 9
Perdere un mondiale con 10 vittorie stagionali è roba da non credere, nessuno ha mai perso un mondiale con così tanti successi in saccoccia. Una sconfitta che brucia, Sepang è stata una brutta mazzata ma anche lui ci ha messo del suo con troppi errori soprattutto in partenza. Ma sarà una sconfitta che lo renderà certamente più forte, anche così si diventa uomini.
Daniel Ricciardo 9
La Red Bull torna competitiva e lui salta di nuovo alla ribalta dopo un 2015 opaco, vincendo un Gp e tornando a raggranellare podi. L'arrivo di Verstappen in squadra poteva destabilizzarlo, invece ha risposto alla grande vincendo il confronto interno. Ed ha già l'acquolina in bocca per il 2017.
Max Verstappen 9
Che esplodesse sapevamo era solo questione di tempo, ma non ci aspettavamo così presto. La sua annata e forse la sua carriera cambiano quando la Red Bull lo mette sulla macchina ufficiale, da lì inizia a far faville vincendo al debutto con la casa madre, cogliendo tanti podi e soprattutto a regalare manovre di guida sopraffini. L'esuberanza? Anche Senna e Schumi si comportavano spesso così.
Sergio Perez 9
Il migliore dopo i tre top team, mica poco. Addirittura due podi e tanti ottimi risultati, con cui ha saputo regalare al suo team un grandioso 4° posto nel Costruttori e stritolare Hulkenberg nel confronto interno, che infatti ha deciso di cambiare aria. Ora però vuole una scuderia di vertice.
Red Bull 9
Il modo in cui hanno recuperato ha del clamoroso, ad inizio anno addirittura temevano di essere dietro alla Toro Rosso, invece tempo qualche gara e sono tornati al successo, superando di slancio in competitività una Ferrari inizialmente incredula. E se davvero Newey torna a tempo pieno…
Fernando Alonso 8
Gli è bastata una macchina ed un motore un po' più competitivi per tornare ad essere il vecchio leone di qualche stagione fa, perché alcune gare e alcuni duelli che lo hanno visto protagonista non lasciano indifferenti. Si è però stufato di correre nelle retrovie ed ha ragione, se l'anno prossimo non si divertirà potrebbe anche decidere di farla finita, e sarebbe una grave perdita per tutto il circo.
Kimi Raikkonen 7
Forse l'unica vera nota positiva del 2016 della Ferrari. Con una macchina che sposa decisamente meglio le sue caratteristiche di guida è tornato a farsi valere e rappresenta una delle poche certezze per la prossima stagione del Cavallino. E chi lo avrebbe mai detto che avrebbe dato così tanto filo da torcere a Seb?
Sebastian Vettel 6
Sconfitto, nervoso e frustrato, non era questo il 2016 che si aspettava, soprattutto dopo la prima curva di Melbourne. La macchina era quella che era e lui non è stato esente da errori, ma non è credibile che abbia disimparato a guidare, piuttosto era una situazione che aveva così tanto a cuore che nell'emotività di volerci mettere una pezza è spesso finito oltre le righe: ci sta quando si è sempre al limite, ma vuole anche dire che ha sposato in pieno la causa.
Carlos Sainz jr 7
Sa guidare e questo non lo scopriamo certo adesso, quando Verstappen toglie il disturbo in Toro Rosso lui si scaccia di dosso quel confronto snervante e si carica sulle spalle una squadra che a lungo andare si ritrova a soffrire per la mancanza di sviluppo del motore. Lui però ha sempre dato il massimo, è uno che farà parlare di sé.
Williams 5
Volevano mantenersi competitivi nelle piste veloci e migliorare in quelle più guidate, quel che ne esce è un ibrido che non va forte né sulle une né sulle altre. Un solo podio, un deludente 5° posto nel Costruttori e tanto penare in una stagione che abbandonano presto in quanto a sviluppi sulla vettura, questo per concentrarsi al meglio sulla rivoluzione dell'anno prossimo.
Daniil Kvyat 4
Poverino, chissà che razza di anno deve essere stato per lui. Gettato fuori dal progetto Red Bull appena due gare dopo un podio, si fa schiacciare dalla situazione sul piano psicologico non azzeccandone più una, uscendo fuori dal letargo solo nel duello d'orgoglio con Verstappen a Singapore. Appena 4 punti con la Toro Rosso, un disastro.
Ferrari 4
Dal "vogliamo vincerle tutte" al non vincerne neanche una, inutile aggiungere troppe parole su un team nello sconforto generale. Altre erano le attese ed altre le speranze, resta una grande delusione e forse un bagno di umiltà che certamente farà rivedere il modo di fare proclami in un futuro al momento molto incerto.
Renault 4
Si sono presentati in punta di piedi, mettendo sul tavolo un progetto a lungo termine, e diminuendo così pretese e speranze sul loro conto. La macchina (peraltro già molto simile alla Lotus 2015) ha subìto pochissimi interventi durante l'anno e infatti non è mai stata competitiva, questo perché hanno voluto concentrarsi sulla riorganizzazione di sede e team, sullo sviluppo del motore e sulla monoposto 2017. I primi frutti del ritorno totale della Renault in F1 li vedremo l'anno prossimo.