L'imperativo è chiaro e neanche tanto difficile da immaginare: cancellare l'annus horribilis 2015. Dopo una stagione disastrosa non può essere altrimenti per il binomio McLaren-Honda, un binomio potenzialmente fortissimo che però nel primo anno di collaborazione ha collezionato solo delusioni. Il team anglo-nipponico ha lavorato duro durante l'inverno, con l'obiettivo di iniziare una risalita che sarà probabilmente lunga ma che alla fine dei conti potrà dare i suoi frutti.
Il punto di ripartenza si chiama Mp4-31, la nuova monoposto oggi presentata, quella che scenderà in pista nella stagione 2016. Dal punto di vista telaistico ed aerodinamico la vettura sembra interessante, e su di essa si vede la mano di un ingegnere, Peter Prodromou, ex braccio destro di Newey alla Red Bull, abituato a scavare a fondo nei dettagli. Il nuovo progetto segue la linea di quello passato, perchè sposa ancora il concetto del "size zero", tradotto "taglia zero", ovvero una rastremazione molto spinta al posteriore, per sfruttare i vantaggi aerodinamici che una scelta del genere sicuramente ha.
La McLaren quindi non ha scelto di allargare la zona del posteriore per venire incontro alle esigenze di raffreddamento del motore Honda, che sarà sin da subito sul banco di prova per verificare i progressi che la power unit giapponese dovrà necessariamente avere. Un retrotreno molto stretto impone poco raffreddamento e quindi alte temperature, e questo è stato un problema lo scorso anno perchè con la scarsa affidabilità del motore Honda tale scelta non aveva sicuramente aiutato. Il fatto però che la McLaren abbia deciso di proseguire su questa strada può voler dire due cose, e molto importanti: primo che crede nella filosofia e nell'idea del progetto, secondo che ha molta fiducia verso la Honda, i cui cambiamenti più importanti riguarderanno turbocompressore, hardware e sistema di recupero dell'energia, vero tallone d'Achille del motore 2015.
Il retrotreno strettissimo della Mp4-31 è certamente il punto più interessante di questa monoposto, ma merita di essere analizzato anche l'anteriore. Anche sul davanti non c'è stata alcuna rivoluzione, e si è puntato sullo sviluppo delle soluzioni della macchina della passata stagione. Il muso presenta il solito "naso", o "bulbo", che già abbiamo visto sulla Ferrari, ma comunque rivisto rispetto alla vecchia monoposto. Invariato lo schema delle sospensioni.
Per quanto riguarda le ambizioni del team, e soprattutto sulle oggettive possibilità di far bene, dovremo sicuramente attendere i test e più probabilmente le prime gare. Di sicuro comunque ci si aspetta che questa McLaren possa lottare stabilmente per entrare nel Q3 in qualifica e duellare stabilmente almeno per la zona punti ad ogni gara. Se così non fosse, sarebbe un altro fallimento.