F1, top e flop di metà stagione

Pubblicato il 18 agosto 2018 alle 17:36:42
Categoria: Formula 1
Autore: Matteo Novembrini

 

Meritevoli e meno meritevoli, ecco chi si è distinto in positivo ed in negativo in questa prima parte di stagione. Dodici gare alle spalle, nove davanti: a dire la verità non siamo esattamente a metà, ma vale comunque la pena fare qualche considerazione.

TOP

Lewis Hamilton

Ha capito presto che la pacchia era finita, e che per vincere ancora bisognava impegnarsi sul serio, ancor più che l'anno scorso, ancor più che nella seconda parte del 2016 contro Rosberg. Sta rispondendo presente alla chiamata più difficile delle ultime stagioni: non sta sbagliando niente, sta guidando divinamente, massimizza ogni occasione. Resta qualche scoria dei fine settimana in cui non gira dall'inizio alla fine senza un perchè (Sakhir, Shanghai, Montreal), per il resto ci sta mettendo tantissimo del suo.

Nico Hulkenberg

Questo pilota è un inno alla sostanza, alla concretezza. L'unico vero errore della stagione è la toccata al muro di Baku, per il resto ha sempre abbinato velocità e risultati e forse non ci si è resi bene conto di quanto valga questo pilota, che l'anno scorso ha corso praticamente da solo per Renault e che quest'anno, sebbene Sainz sia notevolmente più competitivo di Palmer, sta comunque bastonando lo spagnolo. Sogna la chiamata della vita o semplicemente una Renault più competitiva, assurdo che uno come lui non sia mai salito sul podio.

Fernando Alonso

La McLaren sta lentamente sparendo dai radar, lui però qualcosa ce lo mette sempre, e ce lo ha messo soprattutto nella prima parte di stagione quando con una Mcl33 decente aveva chiuso cinque volte su cinque nei punti. Purtroppo per lui, la macchina di Woking ha perso progressivamente competitività ed anche lui ha avuto i suoi problemi, ma il confronto interno con Vandoorne non potrebbe spiegare più chiaramente quanto Nando stia dando alla McLaren. Però è stufo di tutto questo, ed ha già detto che a fine anno saluterà.

Kevin Magnussen

Ha chiamato a correre un sosia o è davvero lui? Completamente un altro rispetto al 2017, quando Grosjean gli faceva mangiare spesso la polvere e si parlava di lui più per gli episodi in pista che per i risultati. Di episodi che lo vedono coinvolto in realtà si parla ancora (e ci sarà un motivo se tutti ce l'hanno con lui), ma oggi ci sono anche i risultati e soprattutto è lui che fa mangiare la polvere a Romain, non viceversa.

Charles Leclerc

Ci ha messo poco ad imparare, e da Baku in poi ha sempre fatto gare (e qualifiche) da manuale, portando tanti punti alla causa Sauber-Alfa Romeo ed iniziando subito a far parlare di sé. Le prestazioni sono ottime, ed infatti in Ferrari non hanno ancora deciso se dare la seconda Rossa del 2019 a lui o a Kimi. Di per sé, è già un successo.

 

FLOP

Carlos Sainz jr

Il confronto interno in casa Renault è sin troppo chiaro e per certi versi Carlitos è una delle delusioni più grandi di questa stagione. Forse erano troppo alte le aspettative, ma dopo essere andato subito bene a fine 2017 nei confronti di Hulkenberg, si pensava quest'anno potesse battere il tedesco, invece lo sta soffrendo e molto. Deve svoltare.

Romain Grosjean

Quando azzecca la giornata giusta resta sempre uno dei più veloci, ma quest'anno si è divertito fin troppo a fare lo sfasciacarrozze e se il suo posto in Haas balla non è certo per una ripicca di Gene Haas e Gunther Steiner. Spesso più lento ed inconcludente di Magnussen, deve fare molto di più per restare in F1.

Stoffel Vandoorne

Lo scorso anno il confronto con Alonso era a favore dello spagnolo ma con numeri di tutto rispetto per lui, che invece sta vivendo un 2018 da incubo. Il duello interno post-Budapest è impietoso e dice 44-8 a favore del compagno, che lo sta battendo molto più facilmente rispetto a dodici mesi fa. Cos'ha?

Brendon Hartley

Si vede poco del vincitore di Le Mans e del campione del mondo Wec. Tanta, troppa fatica anche nei confronti del compagno Gasly, finora tutt'altro che esente da errori ma certamente più convincente di lui. Helmut Marko si guarda intorno, la Toro Rosso vuole di più.

Sergey Sirotkin

Oddio, ad essere sinceri, nel confronto interno con Stroll, che ha un anno di esperienza in più (ma anche tre anni di meno) non ha propriamente sfigurato, sia in qualifica che in gara. Ed è anche vero che la Williams tutte queste possibilità non è che le dia, purtroppo per lui però è l'unico pilota a quota zero, e senza grossi cambiamenti sulla Fw41 rischia di restarci.