Si può mettere in dubbio Federica Pellegrini? Ovvero una delle più grandi campionesse che lo sport italiano abbia mai avuto nella storia? La risposta, immediata, dovrebbe essere: no. Una nuotatrice fenomenale, che ha vinto un oro olimpico e quattro oro mondiali, non si può discutere. Innanzitutto sul piano agonistico. Argento ai Giochi di Pechino a 16 anni, l'atleta di Spinea si è poi imposta come una delle più forti stile liberiste del globo.
Una personalità brillante, imprevedibile, talvolta permalosa. Una ragazzina che neanche maggiorenne si è ritrovata sulle prime pagine dei giornali, non solo quelli sportivi. E che ha innalzato a propria tutela un muro di difesa. Salvo poi ritrovarsi - non sempre intenzionalmente - al centro dell'attenzione tra tatuaggi, storie d'amore e litigi.
La contro prestazione agli Europei in vasca corta di Stettino fa risuonare un piccolo campanello d'allarme in vista di Londra 2012 e dei suoi 400 stile libero. E non è che l'ultimo scricchiolio di un periodo non proprio sereno per la fuoriclasse di Spinea: prima il triangolo con Luca Marin e Filippo Magnini nel bel mezzo dei Mondiali di Shanghai, quindi la polemica a distanza con Gianni Petrucci sul ruolo di portabandiera. Infine la fuga di Bonifacenti, che ha seguito di pochi mesi il divorzio con il francese Philippe Lucas.
Finora Federica si è mostrata più forte di ogni temporale e ha ridisegnato i limiti umani nello stile libero. Ma nell'anno dell'appuntamento a cinque cerchi ogni soffio può diventare bufera, con gli ovvi condizionamenti sui risultati sportivi. E allora che fare? La risposta è oggettivamente semplice. Metterle a disposizione ogni risorsa - a partire dal tecnico - per permetterle di preparare al meglio le Olimpiadi.
L'azzurra non sarà simpaticissima fuori dalle vasche, avrà atteggiamenti che qualche osservatore giudica viziato. Ma è una fuoriclasse assoluta, e come tale va trattata. Con tutte le cure possibili. Perché è un bene troppo prezioso per lo sport italiano.