Ferrara: "Cambiare cultura per avvicinare l'Under alla gente"

Pubblicato il 16 aprile 2011 alle 16:35:48
Categoria: Nazionali
Autore: Redazione Datasport.it

Creare una cultura che avvicini il più possibile la gente all'Under 21 e riportarla negli stadi, sia si tratti di serie A che di B. E' il desiderio espresso dal tecnico della Nazionale minore Ciro Ferrara che, questa mattina, in piazza del Plebiscito, ha partecipato alla Kid's Run, insieme a mille bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni. In questi giorni si parla tanto di riportare la nazionale a Napoli...: “Stiamo parlando della Nazionale maggiore e io mi occupo dell'Under 21 - ha sottolineato l'ex difensore - Lo stadio San Paolo è fantastico ma è un poco grande per noi”.

Intanto nell'amichevole in Germania c'erano oltre 20mila persone. “La
verità è che noi, sotto questo punto di vista, non abbiamo una grande cultura
- ha ripreso l'ex azzurro - E' stato impressionante vedere, in Germania, per un'amichevole dell'Under 21 circa 16mila persone allo stadio mentre noi ancora facciamo fatica a portare 3/4000 spettatori. Bisogna sensibilizzare, andare nelle scuole, fare insomma un grande lavoro per riportare la gente negli stadi che sia per la nazionale minore, la serie B o la A. C'è bisogno di invertire un poco questa tendenza. E' strato bello giocare in un campo così”.
   
Per quanto riguarda invece il suo gruppo, il ct non ha nascosto che i suoi ragazzi stanno incontrando delle difficoltà “nel giocare con continuità, cosa che prima non accadeva. In quelle che sono le nazionali vincenti dell'Under 21 ad inizio biennio erano già tutti ragazzi che, nella maggior parte dei casi, giocavano titolari in serie A. Oggi, invece, ci sono grosse difficoltà. Tra quelli che ho convocato ci sono cinque o sei che giocano nella massima serie ma non sono sicuramente dei titolari mentre altri militano in B e quindi a volte devo pescare anche in lega pro o in primavera”, ha aggiunto.
   
Infine, per quanto riguarda l'idea della nazionale Under 21 in serie B, Ferrara ha detto: “Secondo me è un'idea come tante per smuovere le acque, poi, chiaramente, va portata al vaglio delle Istituzioni, delle Leghe, dei club e quindi deve essere valutata in ogni suo aspetto. Comunque, obiettivamente, qualcosa va fatto. Ora non so se questa può essere la strada giusta ma qualcosa va mosso per migliorare il minutaggio dei giovani soprattutto per permettergli di essere competitivi con le altre nazionali. Se, per esempio, facciamo riferimento alla penultima sfida disputata in Germania notiamo che in quella rosa c'erano calciatori che dall'inizio della stagione avevano fatto circa 250 presenze in Bundesliga a fronte dei nostri che ne avevano fatte neanche 50 e, nella maggior parte dei casi loro erano partiti da titolari mentre noi no. Sono numeri spietati”.

E infine, anche se vive a Torino da anni, il ct dell'Under 21, Ciro Ferrara, difende Napoli, sua città natale, ammettendo che pur essendoci delle difficoltà ci sono anche tante iniziative positive. “Napoli - ha sottolineato l'ex difensore - non è tutta un problema. Ci sono sicuramente delle difficoltà, ma c'è anche tanta voglia di rivincita, di riscatto. La manifestazione di oggi, Kid's run, è bellissima, ne siamo partner come Fondazione Cannavaro-Ferrara e mi sembrava doveroso essere qui visto che anche noi operiamo per i bambini e più specificamente con
quelli a rischio”.

 
“La città di Napoli è composta da persone di grande spessore che possono dare, ognuna per le proprie competenze, la spinta necessaria - ha concluso Ferrara – lo sport, inteso come calcio Napoli, in questo momento sta facendo delle grandissime cose ma lo sport in generale è importante sia a livello culturale che sociale e quindi rappresenterà una grande spinta''.