Se ti chiami Ferrari, da te tutti si aspettano sempre il massimo. Ma come succede spesso in F1, nello sport e nella vita, a volte si è di fronte a cicli che terminano ed altri che cominciano. Ecco, il
Si è arrivati così, nel tribolato inverno 2014-2015, alla rivoluzione in casa Ferrari: dopo il cambio di presidenza, ecco quelli di team principal (dif atto già avvenuto ad aprile), direttore tecnico , capo progett ista e capo del r eparto motori. Avrebbero potuto essere cambiamenti insormontabili per il progetto che stava nascendo, la Sf15-T, nata con delle idee di base poi riviste in corso d'opera, ed invece la vettura 2015 si è rivelata una monoposto competitiva, nel complesso la migliore dopo le Mercedes. Abbastanza veloce per infastidire, a volte, le W06 e togliersi qualche soddisfazione, come le vittorie raccolte durante l'anno e soprattutto i tanti podi conquistati che hanno evidenziato la competitività della Rossa su ogni pista e la sua costanza.
Il bello di questa Ferrari è stato vedere un continuo progresso durante la stagio ne, dopo anni in cui invece le nuove componenti portate per migliorare la macchina venivano lasciate nei box perché valutate in maniera negativa. Merito forse anche della coppia dei piloti, in quanto Vettel e Raikkonen hanno da sempre avuto un buon rapporto (anche prima di incrociarsi in Ferrari) ed hanno saputo sfruttare la loro amicizia per lavorare in comune accordo sullo sviluppo della Sf15-T. I miglioramenti si sono a vuti sia sul fronte motoristico che su quello aerodi namico, ed infatti i risultati si sono visti: questo 2015 può essere archiviato con grande soddisfazione, perchè il team di Maranello ha fatto forse anche più di quello che c'era da aspettarsi, ed il bicchiere è decisamente pieno.
Adesso viene il difficile, perché se è vero che ridurre un gap così ampio era già una mezza impresa, è proprio quando le prestazioni si avvicinano sempre più che la situazione si complica: è in questo momento che bisogna lavorare sul filo dei decimi e quindi per vincere si deve essere perfetti in ogni settore. E' il compito della Ferrari, perchè dopo un anno così il percorso deve necessariamente andare avanti e le aspettative per il 2016 non vengono nascoste: Ar rivabene , m a anche Vettel , Raikko nen , Allison e t utta la squadra vogl iono lottare per il mondiale. Se ti chiami Ferrari, tutti da te si aspettano il massimo: magari una volta si può chiudere un occhio, la seconda no. La seconda vogliono vederti lottare per il mondiale.