Tanti auguri, Scuderia Ferrari. Tanti auguri per i tuoi 900 Gp, un traguardo che taglierai questa settimana in occasione del Gran Premio del Belgio. Così tanti Gp da essere la più "anziana" della F1, eppure ancora così giovane, vogliosa di vincere, ancora così pronta ad affrontare il futuro con la freschezza di chi vuole sempre essere all'avanguardia.
La Ferrari, nel mondo automobilistico in generale ed in quello della F1 in particolare, è qualcosa di unico. Perchè nessun altro marchio come quello del Cavallino Rampante è così forte, e nessun altra squadra ha corso così tanto e vinto così tanto in Formula 1. E correre per la Ferrari è il sogno di ogni pilota, come lo è stato per quei piloti che in questi 900 Gp hanno contribuito a fare la storia del team di Maranello: in ordine cronologico, i 10 più importanti sono stati Alberto Ascari, Juan-Manuel Fangio, Niki Lauda, Jody Scheckter, Gilles Villeneuve, Michele Alboreto, Alain Prost, Michael Schumacher, Kimi Raikkonen e Fernando Alonso, ma sarebbe ingiusto non menzionare anche piloti come Mike Hawthorn, John Surtees, oggi l'unico ad aver vinto almeno un titolo sia in MotoGp che in F1, Clay Regazzoni o Jean Alesi, che vinse appena una gara ma che seppe infiammare il cuore dei ferraristi come pochi.
Le prima vittorie con Ascari e Fangio
Come è ben noto, la Ferrari è l'unica squadra ad aver partecipato a tutti i campionati della storia della F1, sin dalla sua nascita nel 1950. La Ferrari non c'era a Silverstone quel 13 maggio 1950, quando si alzò ufficialmente il sipario sulla storia della F1, ma c'era e da lì c'è sempre stata dal Gp successivo, quel 21 maggio in cui si corse a Montecarlo e la Ferrari fece il suo debutto, andato più che bene con Alberto Ascari 2° e Raymond Sommer 4°. Enzo Ferrari dovette aspettare un anno per la prima vittoria, arrivata a Silverstone '51 con Froilan Gonzalez, ed un altro anno ancora per vincere il primo titolo, che arrivò nel '52 con Alberto Ascari, l'unico italiano della storia ad aver vinto il titolo con la Ferrari. Ascari fece suo anche il titolo del '53, sempre con la Ferrari, che per il terzo titolo dovette aspettare il '56 con Fangio, il quale rimase un solo anno con il team di Maranello per via dei rapporti non troppo idilliaci con Enzo Ferrari.
La rinascita con Niki Lauda
Dopo Fangio la Ferrari vinse ancora nel '58 con Hawthorn, nel '61 con Phil Hill e nel '64 con Surtees, vincendo negli ultimi due casi anche il titolo Costruttori, istituito a partire dal '58. Dopo Surtees però si dovette aspettare oltre 10 anni per vincere ancora, tanto che la Ferrari tornò al vertice solo nel '75 con una squadra fortissima composta da Niki Lauda e Clay Regazzoni ed il geniale Mauro Forghieri al timone tecnico. La Rossa vinse tre titoli Costruttori consecutivamente dal '75 al '77, mentre Lauda fece suoi i titoli '75 e '77, sfiorando il titolo '76 nell'anno in cui rischiò la vita con il famoso incidente al Nurburgring.
Il dopo-Lauda: Jody Scheckter e Gilles Villeneuve
Concluso il rapporto con Lauda, la Ferrari si confermò comunque ai vertici, vincendo nuovamente i titoli Piloti e Costruttori nel 1979, con la coppia composta da Jody Scheckter e Gilles Villeneuve, due compagni di squadra che erano anche molto amici, una rarità nella F1. Nel '79 prevalse la logica di squadra e Villeneuve lasciò vincere il compagno a Monza, pista su cui la Rossa festeggiò la vittoria. Sembrava potersi aprire un nuovo ciclo, invece dopo quel '79, si dovette aspettare addirittura il 2000 per vincere ancora il titolo piloti. Lo sfortunato Gilles Villeneuve, che divenne un idolo indiscusso per il popolo ferrarista, trovò la morte nell'82 in seguito ad un litigio col compagno Pironi, che poche settimane dopo ebbe un incidente che pose fine alla sua carriera nelle auto. Nel'82 la Ferrari si consolò con il titolo Costruttori, vinto anche l'anno successivo, ma ancora oggi ci si chiede come quella validissima Ferrari 126 C2 non riuscì a vincere il titolo Piloti.
Il sogno di Alboreto
Superata la tragedia di Villeneuve e Pironi, la Ferrari si ripresentò fortissima nel 1985, anno in cui con Michele Alboreto sfiorò il titolo. Sarebbe stata una storia bellissima, perchè Alboreto è stato l'unico italiano che ad oggi è riuscito ad andare così vicino al titolo dai tempi di Ascari. La vittoria sembrava possibile, ma nell'ultima parte di stagione, complice delle modifiche troppo forzate, la Ferrari perse velocità ed affidabilità, tanto che Alboreto portò a casa 0 punti nelle ultime cinque gare ed il titolo andò a Prost.
Prost ci va vicino
Fu proprio Prost, pochi anni dopo, ad andare in una Ferrari che dopo Alboreto era riuscita a combinare ben poco, complice anche la morte di Enzo Ferrari nel 1988. Il '90 sembrava essere l'anno buono per tornare a vincere, ma alla fine, con l'incidente cercato a Suzuka da Senna (per vendicarsi dell'anno prima) con Prost la Ferrari vide andare in frantumi i suoi sogni. L'anno dopo il Cavallino schierò una monoposto poco competitiva, i rapporti con Prost si incrinarono e così il francese fu licenziato addirittura prima della fine della stagione.
L'epopea di Schumi
La Ferrari visse così una profonda crisi di risultati, e la risalita iniziò solo nel '96, quando Jean Todt e Montezemolo riuscirono a portare a Maranello Michael Schumacher, Rory Byrne e Ross Brawn, artefici dei successi Benetton. Dopo vari titoli sfiorati, nel '99 la Ferrari vinse il Costruttori, e nel 2000 vinse entrambi i titoli, dando il via ad una serie di successi incredibili per cinque anni consecutivi con l'indimenticato Schumi.
Ed è subito Kimi
Schumacher decise di ritirarsi a fine 2006, dopo aver conteso per tutto l'anno il titolo a Fernando Alonso ma senza successo. La Ferrari comunque si era fatta trovare pronta firmando a fine 2005 con il finnico Kimi Raikkonen, che arrivò in Ferrari al fianco di Massa nel 2007. Fu una stagione bellissima con ben quattro piloti a giocarsi il titolo, i due ferraristi con i piloti McLaren Hamilton ed Alonso. L'annata fu macchiata dal fattaccio della spy-story, con la McLaren che fu esclusa dal Costruttori. In un finale rocambolesco in Brasile, Raikkonen vinse gara e titolo, con la Ferrari che tornò a fregiarsi dei titoli Piloti e Costruttori.
Alonso bravo e sfortunato
Da allora, è arrivato solo un altro titolo Costruttori, quello del 2008. La Ferrari ha sofferto i nuovi regolamenti, e pur disponendo del talento di Fernando Alonso non è più riuscita a vincere, pur sfiorando il titolo con lo spagnolo nel 2010 e nel 2012. Alonso ha detto basta a fine 2014, scegliendo di tornare in McLaren, e così la Ferrari ha scelto Sebastian Vettel. Il pilota del futuro, cui spetta il compito di proseguire questa grande tradizione di piloti.