Ferrari. Storia di una passione rampante

Pubblicato il 7 febbraio 2023 alle 22:02
Categoria: Libri di Sport
Autore: Redazione Datasport.it


Ferrari. Storia di una passione rampante

Un brand che è l’emblema dell’italianità nel mondo - Francesco Domenghini – Ferrari. Storia di una passione rampante – Diarkos editore - Pag. 410 – Euro 19.00

di Giuliano Orlando

Dire Ferrari è come aprire uno scrigno dove ogni oggetto è un tesoro. La storia della scuderia di Maranello ha un solo protagonista e una sola filosofia: vincere e ancora vincere con Enzo Ferrari l’assoluto protagonista, un genio che ha saputo anticipare i tempi di una delle grandi scoperte assolute, l’auto e il suo sviluppo tecnologico e quindi la velocità, il sogno dell’uomo in assoluto. Arrivare a realizzarlo non fu semplice e tanto meno facile. Ferrari era consapevole di inseguire una meravigliosa utopia. Come sapeva di essere avanti agli altri. Ma in quegli anni, i primi del 900, il merito personale aveva ancora gli stimoli giusti. La globalizzazione non la si conosceva ancora ed Henry Ford, dalla vendita dei giornali in strada, divenne l’inventore della fabbrica di auto più economiche al mondo. A modo suo anche il giovane Enzo è partito da zero, costruendo i presupposti per arrivare alla cima del suo sogno. Enzo i motori li aveva dentro, scorrevano nelle vene come un fluido vitale. Una volta superata l’età scolare, al giovane Enzo si presentano tre opportunità. Diventare cantante lirico, addirittura un tenore. Ipotesi scartata sul nascere per una ragione fondamentale. Lui stesso aveva la convinzione di essere stonato. L’altra era quella di fare il giornalista sportivo. Che prese spunto nel 2014 a 16 anni, firmando per la Gazzetta dello Sport le cronache delle partite di calcio del Modena, di cui restano come prova un servizio della sfida con l’Inter, che sommerse di gol i “canarini”. Più un flirt che un amore, riversato totalmente nei motori. Nel 1916 perde il padre Alfredo e il fratello Dino per la polmonite. Evita il servizio militare e nel 1918 a guerra finita, lo assume l’amico di famiglia Piero Combi, titolare della CNM, dove si costruiscono trattori e prossima a diversificare e produrre motociclette col supporto di Adalberto Garelli. Enzo sta provando a diventare pilota. Non è un fenomeno ma neppure un brocco. Vince e perde fino al 1931, quando entra in Alfa Romeo e in poco tempo il suo ruolo assume sempre più importanza per l’evidente personalità e le tante idee. Che permettono all’Alfa Romeo di vincere numerose corse con la Scuderia Ferrari. La situazione giunge al punto che nel 1938, i responsabili del “biscione”,  gli elargirono una consistente liquidazione per far nascere l’Alfa Corse e l’impegno da parte di Ferrari, di non far nascere una scuderia a suo nome per almeno quattro anni. La guerra in quel caso risultò sua alleata in quanto vietò all’Alfa, settore corse di partecipare alle corse, quasi tutte annullate. Mentre Ferrari ebbe l’opportunità di inserirsi nell’industria bellica. Nel 1923, nel corso di una cena a Ravenna col conte Enrico Baracca e la consorte Paolina, i genitori di Francesco, il mitico aviatore chiesero di mettere sulle fiancate delle loro vetture quel cavallino rampante che personalizzava l’areo del figlio.

L’autore si conferma un moltiplicatore di informazioni, una più interessante dell’altra, costruendo passo per passo l’incedere di questo inventore capace di far nascere dal nulla la più importante scuderia di F1 al mondo. Il 1929 è l’anno del primo vagito della Ferrari, con Enzo ancora al volante delle vetture di sua proprietà, nate dai suoi progetti. Poi arriva Tazio Nuvolari, detto il “mantovano volante”, uno che se guidasse oggi, metterebbe in ombra tutti i migliori, tanto era il suo talento. Nel 1950 arriva la Formula 1, la cui storia è indissolubilmente legata alla Ferrari e viceversa. La competizione, nata con limitate pretese si trasforma dopo poche edizioni nella formula più indovinata in assoluto. Facilitata in avvio dalla presenza delle due scuderie italiane Ferrari e Alfa Romeo. Oggi la F1 è il più grande affare finanziario su quattro ruote e muove interessi stellari. Un cammino ascensionale grazie all’evoluzione tecnologica i cui riflessi hanno grandissimo peso sulle vetture che popolano le strade del mondo. Per inciso, la Ferrari è l’unica scuderia che non ha mai mancato all’appuntamento da quel lontano 1950. Che vinca o meno, il Cavallino Rosso resta il punto focale di ogni tappa. In questo fantastico viaggio, dove marche e piloti hanno scritto momenti indimenticabili, dove le tragedie non sono mancate e i trionfi hanno esaltato milioni di appassionati, la prosa di Francesco Domenghini è una compagna piacevole per il lettore, vivendo con assoluta partecipazione tappa dopo tappa, trionfi e tonfi, imperdibili episodi del dopo corsa, le diverse personalità dei piloti, i segreti delle scuderie, i dispetti e le invidie, i drammi umani e le diverse filosofie di  ogni scuderia. I ritiri e i ritorni a volte clamorosi, i cambiamenti delle regole e la trasformazione tecniche delle vetture, la ricerca e la realizzazione di una sempre maggiore sicurezza per i piloti. Gli ingaggi stellari per i più abili, ma anche il cambiamento radicale per diventare piloti di F1. Un tempo contava il talento, oggi lo sponsor che paga tanti milioni per far entrare nel circuito il suo pupillo. Quasi sempre bravo, qualche volta molto meno. Ma come avviene in teatro, volenti o nolenti, non ci si può fermare mai.

Giuliano Orlando