Ferruccio Mazzola, dal campo alle accuse sul doping

Pubblicato il 7 maggio 2013 alle 13:44:41
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

Dall'esperienza sul campo, prima come giocatore poi da allenatore, al libro di denuncia sull'assunzione di sostanze dopanti nel mondo del calcio. Ferruccio Mazzola si è spento questa mattina a Roma all'età di 68 anni, vittima della malattia che da tempo lo aveva colpito. Figlio dello storico Valentino, capitano del grande Torino, e fratello minore del celebre Sandro, più volte campione con la maglia dell'Inter, Ferruccio si è distinto come calciatore con le maglie di Inter, Lecco, Venezia, Fiorentina e soprattutto Lazio, con la quale vinse uno Scudetto nella stagione 1973-74, pur non giocando neppure un minuto. Dopo una breve esperienza in Canada nell'Edmonton Drillers, chiude la carriera in serie C, nel Sant'Angelo. Appese le scarpette al chiodo si dedica alla carriera da allenatore, conquistando due promozioni dalla serie C2 con il Siena nel 1984-1985 e con il Venezia nel 1987-1988. Nel 1995 l'ultima panchina professionista con l'Aosta, poi si dedica per divertimento alle giovanili della Borghesiana, la squadra del suo quartiere.

Nel 2004 Ferruccio Mazzola torna alla ribalta con "Il terzo incomodo", un libro nel quale rivolge pesanti accuse al mondo del calcio riguardo l'abuso di pratiche dopanti negli anni Sessanta e Settanta. L'ex calciatore non risparmia nemmeno l'Inter del fratello Sandro e mette nel mirino il tecnico Herrera, accusato di distribuire pasticche capaci di aumentare le loro prestazioni. Affermazioni che costano a Ferruccio una querela per diffamazione dal club nerazzurro, nella persona dell'allora presidente Giacinto Facchetti. Il libro si scaglia pure contro Fiorentina, Lazio e Roma, tutte accusate di essere responsabili delle malattie che colpirono calciatori che vi militavano. Ad doggi l'eventuale veridicità delle denunce di Ferruccio Mazzola, molto attivo nell'Associazione vittime del doping fondata dai familiari di Bruno Beatrice, non è stata però dimostrata da alcun procedimento giudiziario.