29 giorni. Tanto è durata la febbrile attesa che ha portato la Fidelis Andria in Serie C tramite ripescaggio, 3 anni dopo l’ultima volta, quando la squadra dell’allora presidente Paolo Montemurro si salvò sul campo ma fu condannata al fallimento e alla ripartenza dalla D. Dopo l’iscrizione alla D l’8 luglio, anticipata per specifici termini richiesti per richiedere poi il ripescaggio, ci sono voluti prima il parere negativo della Co.Vi.SoC, poi del CONI e infine del TAR del Lazio per decretare l’esclusione delle squadre insolventi dal terzo campionato professionistico e permettere ai federiciani, assieme a Latina, Lucchese, Siena e una tra Pistoiese e Fano ancora da determinare, di approdare in C. La notizia arriva alle 10 circa del sabato e viene annunciata sui social dalla società biancazzurra con uno slogan tanto caro ad una squadra con gli stessi colori andriesi, il bianco e l’azzurro: la nazionale italiana. “It’s C-oming home” è la didascalia scelta dalla Fidelis per proclamare la categoria in cui giocherà la prossima stagione, scatenando definitivamente la gioia di una tifoseria che era in fermento da giorni.
A fare da portavoce del giubilo azzurro è il direttore generale Beppe Camicia, il quale, contattato telefonicamente da Telesveva, dopo una chiosa sul gran traguardo raggiunto (“Un sogno che si realizza per la società e la città di Andria”) si sofferma su alcune questioni burocratiche: “Ora dobbiamo lavorare per recuperare il tempo che abbiamo dovuto perdere finora. Chiederemo una deroga sia per lo spostamento del primo incontro ufficiale, che sarebbe quello di Coppa Italia Serie C il 21 agosto, che per avere un’ulteriore finestra di tempo sul mercato”. Sul mercato il dg passa la passa alla sfera tecnica, composta dal ds Degli Esposti e dal tecnico Panarelli. Tanti fronti su cui lavorare: in primo luogo bisognerà rivalutare la posizione contrattuale dei sei calciatori confermati (Benvenga, Bolognese, Dipinto, Fontana, Lacassia e Venturini), adesso al lavoro nel ritiro di Sefro assieme ad alcuni calciatori in prova (tra cui Carullo e Pelliccia), per poi operare sul piano dei nuovi arrivi. Il primo potrebbe corrispondere al nome di Leonardo Nunzella, esterno sinistro di centrocampo classe 1992 ex Virtus Francavilla, Catania e Parma. Altri nomi su cui si lavora sono quelli di Vincenzo Cozzella, portiere del 2001 negli ultimi anni al Montpellier e Daniele Marino, difensore centrale classe 1988 che rappresenta una certezza della categoria. Si lotta con l’ACR Messina per il mediano di proprietà del Bari Zaccaria Hamlili, che potrebbe arrivare in prestito, mentre per le zone più avanzate di campo le prime idee corrispondono al centravanti Thomas Alberti, attualmente di proprietà del Pisa, e al fantasista Francesco Mannuzzi, calciatore con tanti anni di D alle spalle. Sarà un mese senza sosta per la squadra azzurra, dal comparto dirigenziale sino allo staff tecnico.
Articolo di Gianluca Losito