Roberto Fabbricini parla ormai da ex commissario straordinario della Figc. Intervistato stamattina da “Radio Anch’Io Sport” si è detto pentito della decisione di far partire la Serie B a 19 squadre e si è dato una sufficienza risicata per il periodo di commissariamento. Ecco le sue parole:
“Giorni difficili? Una gravidanza. Sono stati giorni complessi e interessanti. Un periodo di grande esperienza nel mondo del calcio. Il momento più difficile? L’estate, quando abbiamo assunto il provvedimento della B a 19 squadre. È stata una decisione difficile anche per me, poi ha prevalso l'idea che la parola ripescaggio non mi era mai piaciuta. La Lega B poi mi ha chiesto con forza questa scelta e ho pensato che fosse il primo prodromico passo verso la riforma dei campionati. Che voto? Con un po’ di presunzione mi darei una sufficienza striminzita anche se l’impegno è stato molto forte. Felicità per la fine del mandato? La mia voce trasuda un sollievo del quotidiano pesante per le ultime polemiche. È stato un percorso che ho portato avanti con grande spirito di servizio e professionalità. Entella in B? È in dubbio che sia una situazione paradossale. È una situazione che è entrata nei meandri della giustizia sportiva. Uno dei punti focali che dovranno essere affrontati dal nuovo presidente. È una situazione che penalizza una società che merita il rispetto di tutti. Spero presto che possa giocare e tornare in campo regolarmente. Difficile però venire fuori da questo ginepraio. Gravina? L’unico dubbio è relativo al numero di votazioni. Se verrà eletto alla prima, al 75%, o alla seconda con percentuale minore. Sarebbe un segnale buono passare alla prima votazione, passando alla seconda potrebbe ricevere subito una frenata in vista delle riforme. Viterbese? Esula dalla mia competenza, ovvero quella dell’inserimento in un girone che la costringerà a effettuare migliaia di chilometri per giocare. Persi nove mesi? È una valutazione, fatta da Cairo, che rispetto. Alcune cose sono state osteggiate con forza, ma ci sono anche decisioni prese dal commissariamento, che abbiamo portato avanti con forza. Alcune componenti della Federazione mi hanno spesso osteggiato davanti a qualsiasi decisione che abbiamo provato a prendere. Mi sono sentito un po’ come San Sebastiano per le frecciate che ho ricevuto dopo ogni decisione. Abbiamo fatto tante piccole e grandi cose che rivendichiamo con forza. Abbiamo inserito l’obbligo di portare in panchina un tecnico che ha almeno un patentino, che pare una cosa minuscola ma che in realtà è un segnale soprattutto per i giovani. La seconda è ciò che abbiamo fatto per il calcio femminile. La terza è l’inserimento delle seconde squadre. Ha risposto solo una squadra, ma prima erano ben altre società interessate. Basti pensare al Milan che aveva già preparato parte dello staff. Gravina? È un personaggio navigato e non sta a me dirgli cosa dovrà fare. Credo che nel suo programma ci debba essere la riforma del campionato e un aggiornamento della giustizia sportiva. Lotito? La giustizia dello sport italiano ha previsto il collegio di garanzia che è stato coinvolto con pareri consultivi e non esecutivi. La corte federale ha dato ragione a Lotito e non al collegio. Io ho l'impressione che alla fine Lotito sarà presente nel Consiglio Federale. Personaggio sveglio e che conosce molto bene i meccanismi dei consigli federali. Qualcosa che non rifarei? Forse la decisione della B a 19, soprattutto per ciò che ha scaturito successivamente. Nei primi momenti di commissariamento parlai di confederazione più che federazione, per i troppi interessi. Qualsiasi decisione presa dimostrava che la coperta era troppo corta. Solo la coesione intorno a Gravina potrà portare a qualche soluzione. Ventura e il ritorno in Serie A? Io l’ho conosciuto qualche mese fa, quando non era più ct, o almeno lo era solo da un punto di vista contrattuale. Era molto abbattuto e triste. Qualche giorno fa gli ho mandato un in bocca al lupo sincero per il Chievo e mi dispiace che abbia subito questa prima batosta interna. Ha avuto poco giorni e sarà un’impresa provare a ribaltare il ritardo rispetto alla salvezza”.