Salvo clamorose sorprese, Gabriele Gravina lunedì 22 ottobre sarà eletto presidente della Federcalcio. Il candidato unico, intervistato da Il Messaggero, ha parlato di diversi argomenti, tra cui controlli e riforme dei campionati. Su un argomento, in particolare, si sofferma però il futuro numero uno della Figc: la questione relativa agli scudetti della Juventus, 36 secondo i bianconeri, 34 secondo la Federazione a causa di quanto accaduto durante Calciopoli. Gravina, però, non prende una posizione precisa, glissando su una questione molto spinosa.
"La Federcalcio non si può mettere a contare gli scudetti di una società, non c'è un pallottoliere. Se poi qualcuno lo ha fatto, che chiedano a lui. I bianconeri sono più avanti in Italia rispetto a tutte le altre squadre, e a me non piace fermarmi a contare i titoli. La Juventus è stata diffidata, più di questo non possiamo fare: se loro continuano a dichiararne 36, non si può fare nulla. Ognuno rimane della propria idea, io non mi voglio concentrare su questioni relative al passato". Tra i punti fondamentali per Gravina ci sono i controlli e i campionati: "L'iscrizione è la madre di tutti i mali, bisogna dare certezza nei riferimenti ed eliminare le zone grigie. La Serie A chiede maggiore potere decisionale? A livello di percentuale di voto non cambierà nulla". Infine, un commento sull'attuale ct, Roberto Mancini. "E' stata una scelta della Federazione e la rispetto - dice Gravina - ma non si può giudicare il lavoro di un presidente della Federazione sono basandosi sui risultati dell'Italia".