"Scandalo scommesse? C'eravamo opposti all'utilizzo delle gare dei Dilettanti, quando ero presidente di quella Lega". Il presidente della Figc Carlo Tavecchio torna sulle polemiche innescate dal nuovo scandalo che sta scuotendo il mondo del calcio. "Commissariamento della Federcalcio? Stiamo facendo un grande lavoro di controllo e prevenzione. Sono lì da sei mesi, non potevo fare tantissimo in così poco tempo. Già ci siamo mossi in tal senso, lavoriamo sulle rose, sui bilanci e sul resto. Io ho la coscienza pulita, posso dirlo tranquillamente".
Ai microfoni di Radio Anch'io lo Sport su Rai Radio1, Tavecchio rivela una proposta per contrastare la piaga delle scommesse: "Non puoi controllare un sistema se non hai un database e ho proposto un'anagrafe, un casellario sportivo dove vengono individuati tutti gli iscritti come dirigenti che sono circa 200mila. Non è possibile che un soggetto fallisca 6-7 volte e abbia ancora delle titolarità nelle società".
La cosa certa è che il presidente della Figc vuole cancellare le scommesse in Lega Pro e Serie D: "Mi batterò per questa causa, sarà la nostra proposta nel Consiglio di domani. Poi gli organi preposti decideranno come muoversi, ribadiremo che siamo contrari alle scommesse nel calcio minore come già fatto in passato".
Nonostante la vicinanza con Lotito, Tavecchio è perplesso sulla scelta di posticipare il derby: "Lotito viene dal mondo professionistico per elezione e non per nomina. Aveva la richiesta di fare il vicepresidente vicario e io mi sono opposto, la Lazio è forse il primo club a non avere problemi. Personalmente non approvo la variazione ai calendari, vorrei il rispetto delle date iniziali".
L'indebitamento del calcio continua a crescere, possibile che non ci sia una classe dirigente idonea per risollevarsi? "Il presidente della Lega Dilettanti ha dato le proprie dimissioni, la Lega Pro ha problemi di natura civilistica in sede di bilancio. Siamo in presenza di una convocazione per l'Assemblea il 4 giugno. Altrimenti interverremo, le Leghe sono indipendenti dal punto di vista civilistico. Nel sistema attuale c'è il commissariamento che può essere attuato in casi ben precisi".
Nel mondo dilettante, perché non prevale la passione per lo sport e vengono fuori queste situazioni? "In Serie D nascono i problemi, le società hanno un budget medio di 700-800 mila euro. Abbiamo ottenuto la possibilità di pagare i calciatori con un ingaggio medio di 27mila euro annuali. In questo sistema non c'è una preparazione di base ai giovani". Mentre sul suo futuro, il numero uno della Figc assicura: "Ricandidatura? Se porto a termine i miei progetti, sì".