Delio Rossi ha vissuto sabato sera la prima contestazione da quando è sulla panchina della Fiorentina. I tifosi non hanno gradito la prestazione dei viola contro l'Atalanta, che ha fermato i gigliati sul 2-2 al Franchi: "Chi paga ha sempre ragione - afferma alla vigilia del nuovo impegno di campionato, a Siena -. Il pubblico ha il diritto di contestare, basta che lo faccia in maniera civile e che sostenga la squadra finché il pallone rotola. Poi bisogna vedere se fa meglio la contestazione o gli applausi, come in Inghilterra".
L'ex allenatore di Lazio e Palermo è sulla panchina dei viola da poco più di 40 giorni. Un periodo sufficiente per conoscere tutti i giocatori a disposizione: "La gente vuole vedere una squadra che giochi bene o che abbia almeno gli attributi, meglio ancora se i giocatori sanno coniugare le due caratteristiche - continua Rossi -. Stiamo individuando chi è un giocatore da Fiorentina. In questo periodo sto facendo valutazioni e un'idea me la sono fatta".
Infine un commento all'esonero di Devis Mangia: "Mi dispiace per lui, non lo conosco personalmente ma noi allenatori siamo una casta come i politici e gli ecclesiastici, ci difendiamo a vicenda - scherza il tecnico che proprio l'anno scorso visse un rapporto turbolento con Maurizio Zamparini -. Certo è che a mio avviso molti esoneri nascondono una mancanza di progetto. Qui in Italia se fai due anni sulla stessa panchina sei una mosca bianca. Credo che se una società ti sceglie deve darti tempo e fiducia. Io stesso penso che la Fiorentina mi abbia preso per portare avanti un certo lavoro, nel presente e nel futuro".