«Pensavamo che le numerose esternazioni di questi giorni, alcune delle quali fuori luogo, fossero finite e che si cominciasse a pensare seriamente al futuro della nostra pallavolo».
Comincia così la nota ufficiale del Consiglio Direttivo della Federazione Italiana Pallavolo resa pubblica oggi e che, una volta per tutte, vuole spegnere le polemiche nate dopo la decisione di sospendere l’attività di ogni ordine e grado, sul suolo nazionale, a causa dell’emergenza sanitaria causata dal contagio da Covid-19. Un intervento ufficiale che la Federazione ha ritenuto necessario dopo l’uscita di scena, peraltro sbattendo la porta, dei presidenti delle due Leghe, maschile e femminile, Diego Mosna e Mauro Fabris. I due dirigenti avevano accusato la Fipav di aver adottato un provvedimento senza l’avvallo delle Leghe ed in modo piuttosto autoritario.
«La nostra ferma posizione – avevano scritto in una nota consegnata alla stampa - è dovuta alla incomprensibile, inaccettabile mancanza di rispetto dei ruoli dimostrata dal Consiglio Federale nei confronti delle Leghe, a cui è demandata l’organizzazione dei campionati di Serie A, senza dare la legittima possibilità di partecipare alla riunione ai rappresentanti dei club al momento di discutere una scelta di simile drasticità. Una federazione sportiva deve considerare il proprio compito, che in un periodo così difficile della vita del Paese è anche di evitare di demonizzare lo sport, dare messaggi positivi e considerare ogni aspetto. Ci riferiamo alle idee e alla capacità organizzativa dei due consorzi che, oltre a rappresentare imprenditori che investono cifre importantissime nella pallavolo, hanno sempre lavorato incessantemente per mantenere il livello della Serie A italiana ai livelli che tutto il mondo conosce e applaude sui palcoscenici nazionali e internazionali».
La Federazione Italiana parte proprio da questo concetto per fare chiarezza, sottolineando la costante attenzione verso: «Un futuro che sembra pieno di incognite e preoccupazioni e per il quale siamo a disposizione per cercare ogni possibile soluzione. Evidentemente, però, la foga di attribuire a qualcuno colpe di cui in effetti non ha alcuna responsabilità produce affermazioni assurde e talvolta ridicole. Sentiamo quindi la necessità di fare chiarezza, senza alcun intento polemico, su quanto è avvenuto e che qualcuno ha voluto intenzionalmente travisare».
La Federazione ripropone integralmente due comunicati. In quello datato 6 aprile della Lega Maschile si legge tra l’altro che: «Il Consiglio di Amministrazione ha recepito il parere espresso a larga maggioranza (11 su 13) dalla Consulta di SuperLega e all’unanimità dalle Consulte di Serie A2 ed A3 che hanno richiesto la sospensione definitiva delle tre Serie. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine delle Consulte, comunicherà la volontà espressa da quest’ultime alla Federazione, che ha la responsabilità dell’ordinamento dei Campionati, attendendo le sue determinazioni…».
In stessa data, l’Assemblea dei Club di Serie A femminile comunicava che: «L’esito delle votazioni sottoposte ai Club di Serie A1 e Serie A2 in merito alla conclusione dell’attuale stagione sportiva ha determinato quanto segue. Per quanto riguarda la Serie A1 il termine anticipato del Campionato 2019-2020. La proclamazione dell’Imoco Volley Conegliano quale vincitrice della Regular Season. Lasciare come da norma alla FIPAV la decisione in merito alla assegnazione o meno dello Scudetto… Per quanto riguarda la Serie A2: il termine anticipato del Campionato 2019-20. La promozione dalla Serie A2 alla Serie A1 delle due squadre che attualmente occupano le prime due posizioni della Pool Promozione. L’annullamento delle retrocessioni dalla Serie A2 alla Serie B1. Tali determinazioni verranno sottoposte dal Presidente Mauro Fabris alla FIPAV...».
E’ sottolineando questi punti che la Federazione Italiana ha ribadito che: «non ha fatto altro che prenderne atto, disponendo nell’ambito delle proprie competenze, la non assegnazione degli scudetti dato che purtroppo i campionati non si sono svolti regolarmente. La Federazione Italiana Pallavolo tiene a ribadire che se in futuro dovessero esserci le condizioni adatte per farlo, non ha nulla in contrario a un ritorno in campo, ma le eventuali gare non avranno valenza per l’assegnazione dei titoli nazionali. Saremmo molto felici se questo si verificasse perché significherebbe un graduale ritorno alla normalità della situazione sanitaria del Paese, ma soprattutto sarebbe la dimostrazione più eloquente della ripresa della nostra attività sportiva. Da ultimo vorremmo stigmatizzare che la decisione della Federazione di dedicare tutti i simbolici scudetti ai medici, agli infermieri, ai volontari, alle forze dell’ordine, alla Protezione Civile che tanto stanno facendo per tutti noi, e che qualcuno ha voluto etichettare come retorica, è invece una manifestazione convinta e forte di solidarietà».