Soltanto qualche mese fa il Real Madrid metteva in bacheca il Mondiale per Club dopo Supercoppa Europea, Champions League e Coppa del Re. Ora, dopo la sconfitta interna per 4-3 contro lo Schalke 04 che comunque non ha impedito ai blancos di passare il turno in Coppa dei Campioni, i tifosi merengue sono infuriati, attaccano i giocatori e soprattutto invocano le dimissioni di Carlo Ancelotti, lo stesso che in un trionfale 2014 portò quattro trofei nell'albo d'oro del club.
Al termine del match coi tedeschi, il pubblico ha urlato "vergogna, vergogna, vergogna" alla squadra dopo l'umiliante tracollo interno, il secondo di fila dopo quello di Bilbao che ha fatto perdere al Real la leadership nella Liga. Non solo: i tifosi non gradiscono il brutto spettacolo che da qualche settimana la squadra di Ancelotti sta offrendo, con un gioco involuto e un totale squilibrio tra i reparti. C'è che invoca Zidane e sottolinea che era lui, da vice di Carletto, il vero allenatore in panchina. L'ex tecnico del Milan non cerca alibi: "Abbiamo mostrato tutti i limiti che abbiamo in questo momento, difensivamente e fisicamente. Non riusciamo a giocare la palla in velocità. Quando i fischi sono meritati bisogna accettarli. Siamo sotto pressione, ma la reazione non c'è stata, anzi siamo andati un po' più giù. Se giochiamo come abbiamo fatto fino a dicembre, possiamo vincere campionato e coppa. Se giochiamo come oggi, non vinciamo né l'una né l'altra cosa".
Tra i giocatori, Casillas fa mea culpa e si prende le sue responsabilità: "Abbiamo toccato il fondo. Ho delle responsabilità sui primi tre gol presi, non è stata una delle mie migliori partite però ora dobbiamo guardare avanti". Infuriato Ronaldo cui non vanno giù i fischi verso la squadra e reagisce proclamando un personale silenzio stampa: "Io non parlo più fino a fine stagione".