Football Leaks, Infantino: "Ma quali favori, non c'è niente di illegale"

Pubblicato il 7 novembre 2018 alle 18:43:41
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Michele Nardi

“Non c’è nulla di illegale, neanche una virgola”. Il presidente della Fifa Gianni Infantino respinge le accuse emerse dai documenti pubblicati da Football Leaks secondo cui avrebbe favorito Psg e Manchester City ad aggirare il Fair Play Finanziario.

“Non c’è niente neanche una violazione di un regolamento. C’è solo che la Fifa è totalmente cambiata rispetto al passato. Sono figlio di immigrati italiani, sto cambiando la Fifa, forse qualcuno non era abituato…” ha affermato Infantino in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.

“Sono un presidente alla Fifa, ero un segretario generale esecutivo all’Uefa. Il mio obiettivo era aiutare i club, non distruggerli. Ho incontrato Psg e City come altre squadre per trovare un ‘settlement’, un accordo, ma la decisione finale spetta sempre ai panel giudicanti, non a me. Non avevo neanche gli strumenti per cambiare le carte in tavola. E comunque City e Psg sono stati multati di una ventina di milioni. Non solo. Su 30 club, soltanto 2 sono stati esclusi: il Milan, che il Tas ha reintegrato nelle coppe, e una squadra russa. Quando si parla di favoritismi si sbaglia: i club ‘piccoli’ esclusi hanno avuto questa sanzione perché non hanno pagato i debiti, gli stipendi, cosa molto più grave”.

Infantino è al centro della tempesta anche per le polemiche sull’assegnazione del Mondiale 2026: il n°1 del calcio mondiale è accusato di aver favorito gli Stati Uniti: “Non ho mai parlato con Trump per chiedergli di organizzare il 2026 in America e non in Marocco. Gli ho parlato soltanto dopo il voto, ad agosto. Anche quell’accusa è una falsità. Il sistema per assegnarlo è il più democratico e pubblico che esista al mondo. Con regole certe fin dall’inizio. Ho dovuto resistere alle pressioni di chi chiedeva di tornare al passato…”