Sergio Perez 7
Battuto da Ocon, con complicità del team. Gara di sostanza, non sbaglia niente e porta a casa l'ennesimo piazzamento di un'ottima stagione, accettando un po' a malincuore l'ordine di non attaccare Esteban.
Romain Grosjean 7
Due punti e partendo in settima fila va bene così, nonostante venga battuto dal compagno. Ma è grazie a Kevin che passa Massa.
Felipe Massa 6
Tanta fatica con questa Williams, dalla quale ci si aspettava qualcosina di più a Suzuka. Bravo a difendersi nel finale dall'assalto di Alonso.
Fernando Alonso 6
Meglio in qualifica che in gara, fuori dai punti sulla pista di proprietà della Honda.
Jolyon Palmer 6
Saluta la Renault (o addirittura la F1?) con un 12° posto arrivato dopo una corsa neanche tanto brutta, considerando che partiva dall'ultima fila. Ma per lui il futuro era già deciso.
Pascal Wehrlein 6
Senza più Ericsson è il più lento in pista e deve solo portare la macchina al traguardo, chiude ultimo tra i classifica a due giri.
Nico Hulkenberg 6
La squadra opta per una strategia diciamo “ottimistica”, fermandolo dopo quasi 40 giri sulle soft, ma aveva a disposizione qualche giri per chiedere tutto alle supersoft e prendere dei punti, ma il Drs si blocca ed è costretto al ritiro.
Pierre Gasly 5
Crede nei punti ma nel momento decisivo arriva lungo, blocca, spiattella una gomma e la sua domenica finisce lì, perchè è costretto alla seconda sosta e non c'è più niente da fare.
Stoffel Vandoorne 5
Gara anonima, parte male e fatica sin da subito, prova le due soste ma non cambia niente.
Lance Stroll 5
Si complica la vita con un'uscita di pista nelle prime fasi, prova a risalire fino a quando l'anteriore destra lo abbandona. Fortunato a non essere finito contro le barriere.
Marcus Ericsson 4
Erroraccio e gare finita contro le barriere.
Carlos Sainz jr 4
Voleva fare un bel regalo d'addio alla Toro Rosso, ma proprio per questo, partire con un pizzico di calma in più no? Peccato, era difficile ma poteva tentare una piccola impresa.
Sebastian Vettel s.v. (senza voto)
Il sogno si spegne definitivamente, come un soffio su una... candela. Fa malissimo chiudere così, resta impotente di fronte ad una situazione inattesa e che né lui né il team si aspettavano di vivere. Perdere può capitare, ma senza battagliare no.
Articolo a cura di Matteo Novembrini