Formula 1, Irvine: "Vettel è sopravvalutato"

Pubblicato il 24 gennaio 2019 alle 14:49:07
Categoria: Formula 1
Autore: Davide Grilli

Parole di fuoco quelle pronunciate alla BBC da Eddie Irvine, ex pilota della Ferrari ritaratosi nel 2002, che ha definito il tedesco Sebastian Vettel un pilota sopravvalutato, soprattutto se lo si paragona a Lewis Hamilton, attuale campione del mondo. "Il ferrarista è enormemente sopravvalutato, non capisco come abbia fatto a vincere quattro Mondiali", ha esordito il 53enne ex pilota irlandese che ha poi rincarato la dose: "Penso che Vettel sia bravo soltanto se è in testa e non ha nessuno con cui battagliare. Hamilton è concentrato sulla corsa e sull'obiettivo di andare davanti. Se guardi Vettel, quando è in lotta con qualcuno, si concentra molto di più sull'altro pilota che su di sé e su dove sta andando e inevitabilmente si schianta contro l'altro. Accade quasi sempre. Penso che Vettel sia un buon pilota, ma non ce lo vedo proprio come quattro volte campione del mondo".

Eddie Irvine prova quindi più ammirazione per il rivale di Vettel, l'inglese Lewis Hamilton che considera “di un’altra categoria rispetto a tutti", salvo poi non risparmiarlo da una critica facendo un paragone con Michael Schumacher: "Penso che Hamilton sia il migliore ora, ma non è al livello di Schumacher e non penso nemmeno che sia vicino, anche se sta collezionando molte vittorie. Michael lavorava tutti i giorni, come Senna, mentre Lewis ha i suoi giorni liberi. Se guardate i due anni in cui Lewis e Button erano insieme, Button ha fatto più punti di lui in quel lasso di tempo. Nessuno lo ha mai fatto con Michael, il suo livello di prestazioni era costantemente più alto". L'irlandese, che non ha mai vinto un mondiale in carriera sfiornado la vittoria nel 1999 quando giunse secondo alle spalle del finlandese Mika Hakkinen, ha poi ammesso di non amare assistere alle gare di Formula 1 di oggi perché "le gare sono diventate troppo noiose. Quando si commette un errore, non se ne paga il prezzo. Negli anni '50 chi sbagliava moriva, negli anni '60 si rischiava di farlo, nei '70 ci si faceva sempre male e negli '80 si rischiavano spesso infortuni. La F1 è diventata sempre più sicura, il che è una cosa positiva, ma si è arrivati all'eccesso, rendendo poco interessanti le corse"