L'allarme lanciato da Niki Lauda in occasione del Gran Premio di Interlagos relativo all'aumento delle spese in Formula 1 ha scosso il mondo dei motori. Ed anche Ross Brawn, esponente di Liberty Media, che ha acquisito il Mondiale, non nega che questo possa rappresentare un problema. Il principale oggetto del contendere è quello relativo ai costi esagerati per la voce motori, con risultati che, dopo 4 anni dal tentativo di passare all'ibrido, sono ancora al di sotto delle aspettative: "C'è una differenza di prestazioni ancora enorme al punto che nessuno è riuscito a scalfire il predominio della Mercedes", le parole dell'ex direttore tecnico del Cavallino.
Il più ostile verso le nuove regole è stato Sergio Marchionne, che ha addirittura minacciato il ritiro della Ferrari. "Riconosco che la Ferrari ha un ruolo importante - sottolinea Brawn -. Ci ho lavorato 10 anni e so che cosa significa quel nome. Nessuno vuole perderla. Forse potevamo presentare le regole in maniera tale che evitasse un conflitto. Mi scuso se abbiamo sbagliato. Forse ho ragionato troppo da ingegnere e non sono stato abbastanza diplomatico". E ancora: "Sappiamo quanto sia importante che la Ferrari possa dire 'questo è il mio motore'. Agiremo in questo senso ma vogliamo capire che cosa i costruttori possono trasferire sulla serie".