Ieri aveva conquistato il titolo mondiale della Formula E, succedendo nell'albo d'oro a Piquet jr., Buemi e di Grassi, e quest'oggi Jean-Eric Vergne ha centrato la vittoria in quella che è l'ultima gara della prima generazione del campionato elettrico. JEV timbra così il gran finale a New York, e una gara-2 disputata sul circuito costruito intorno all'area portuale di Brooklyn, e dai mille significati: per un soffio (pioggia nelle libere) non è stata la prima gara bagnata della Formula E, e sicuramente sarà l'ultima delle attuali monoposto (dal 2018-19 via alla Gen2, auto che sfioreranno i 300km/h) e l'ultima col cambio-auto a metà corsa. Ieri aveva vinto di Grassi, oggi è toccato al campione del mondo, autore di una grande gara sulla difensiva: Vergne ha effettuato una partenza da urlo, superando subito Buemi e tenendo di fatto la testa della corsa per la sua totalità. Lo svizzero, che aveva centrato la pole per il secondo giorno consecutivo, ha sbagliato totalmente lo start, esponendosi anche agli attacchi degli altri piloti e disputando una gara non lusinghiera, chiusa al quarto posto.Ma entriamo nei dettagli: dietro a Vergne ecco Buemi e Lotterer, poi sanzionato con uno stop&go di 10 secondi per falsa partenza, scontato appena dopo aver superato Buemi.
Prima, però, la gara era stata bloccata in regime di full course yellow, con tutte le auto costrette ad andare a 60km/h e i distacchi congelati per due incidenti avvenuti nel giro di pochi secondi: prima Lopez è andato a muro, poi Antonio Felix da Costa (sanzionato in seguito) ha centrato Filippi, mandandolo a sbattere su D'Ambrosio e sancendo la fine della gara per la seconda Dragon Racing. Sono stati ben cinque i ritiri in questa gara (out anche Dillmann ed Engel), ma non sono stati gli incidenti a farla da padrone: dopo la penalità Lotterer è rientrato in 15a posizione, vedendosi costretto a rimontare per salvare il titolo costruttori di Techeetah, che si doveva difendere dall'assalto di Audi. Troppo performanti le vetture tedesche, con di Grassi e Abt bravi a superare Buemi, e il tedesco che ha mantenuto la terza posizione nonostante un cambio-auto anticipato: e così Vergne si è ritrovato ad effettuare una gara di difesa, nella quale è stato messo sotto pressione da di Grassi per tutta la metà effettuata con la seconda vettura. Bravo il brasiliano a spingere, bravo JEV a difendersi e conquistare la vittoria: secondo di Grassi e terzo Abt, con Buemi quarto davanti a Rosenqvist, Evans, Piquet, Heidfeld, Lotterer e Bird. Con questi risultati, Audi ha potuto festeggiare il titolo costruttori con un margine risicato su Techeetah: i 34 punti (18 di Grassi, 15 Abt più uno del giro veloce) conquistati dal team tedesco hanno annullato il vantaggio della scuderia di Vergne (25) e Lotterer (2), e così Audi ha chiuso con 264 punti e un +2 sui rivali. Nel Mondiale piloti, invece, Vergne ha chiuso con 198 punti, precedendo di Grassi (144), autore di un sorpasso in extremis su Bird (143): i risultati di Audi sono stupefacenti, dato che aveva centrato solo 12 punti nelle prime quattro gare per problemi tecnici vari e poi ha vinto il titolo costruttori, ma ancor di più quelli del campione 2016-17. di Grassi era a zero punti dopo quattro GP, e ha chiuso secondo con un distacco neppure troppo ampio da Vergne: avrebbe potuto vincere il titolo, se avesse avuto quest'Audi da inizio stagione, e ci riproverà nel 2018-19, quando la Formula E accoglierà tra i piloti anche Felipe Massa.