Si è scatenata la bufera attorno alla nazionale francese di calcio. Il ct dei Bleus Laurent Blanc era favorevole a una limitazione dei calciatori con il doppio passaporto nei centri di formazione e nelle scuole calcio della Francia. Lo torna a scrivere oggi il sito internet Mediapart, dopo che ieri Blanc si è difeso dicendo di non essere a conoscenza del progetto di quote discriminatorie per i giocatori neri e arabi.
Ma oggi Mediapart torna alla carica pubblicando un estratto di un intervento tenuto dallo stesso Blanc l'8 novembre 2010, nel corso della riunione segreta nella quale si sarebbe affrontato l'argomento: "Chi c'è oggi di grosso, prestante, potente? Sono i neri (...) Credo che ci si debba ricentrare - soprattutto per i ragazzi di 13-14 anni, 12-13 anni - su altri criteri, modificandoli secondo la nostra cultura (...) Gli spagnoli mi hanno detto 'noi non abbiamo problemi. Noi, neri non ne abbiamo'", avrebbe affermato Blanc. A quel punto, sempre secondo Mediapart, prende la parola Erick Mombaerts, allenatore della divisione 'giovani speranze' della Nazionale francese. "E se affrontassimo il problema limitando l'ingresso del numero di ragazzini che possono cambiare nazionalità?". Laurent Blanc risponde: "Io sono del tutto favorevole". Mentre il direttore tecnico nazionale, Francois Blaquart, aggiunge: "Possiamo organizzarci, senza dire niente, su una specie di quota. Ma non bisogna dirlo". Secondo Mediapart, la Federcalcio ha approvato a inizio 2011 un sistema di quote per l'accesso ai vivai nazionali che limiterebbe il numero di neri e arabi al 30%. I motivi sarebbero di due ordini: evitare che troppi giocatori con doppia nazionalità crescano in Francia per poi andare a fare le fortune di altre Nazionali e mettere un argine al fenomeno dei "troppi neri, alti e atletici, a scapito dei bianchi", che nel gioco 'champagne' della Francia rappresenterebbero "l'intelligenza della manovra". La Federcalcio e il governo francese hanno annunciato l'avvio di indagini per fare piena chiarezza sulla vicenda.