Nonostante la festa per la vittoria nella Liga, il clima non appare del tutto sereno in casa Barcellona. Alla vigilia di due finali, quella di Champions League e quella di Coppa del Re, fanno rumore le dichiarazioni in conferenza stampa di Dani Alves, in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno: "Non sono venuto qui a far casino, ma a difendermi perché in queste settimane sono state dette delle cose pessime su di me e c’è un limite a tutto. Ecco ho raggiunto il limite".
Il terzino brasiliano attacca a viso aperto il club parlando di mancanza di rispetto: "Fino a sei mesi fa non volevano rinnovarmi il contratto. Poi quando è arrivata la sentenza della Fifa che gli impedisce di comprare sono venuti a chiedermi di firmare. Però al loro prezzo. Per tutto ciò che ho fatto per il Barça penso di meritare molto di più. E non parlo di soldi ma di rispetto". E ancora: "La situazione oggi è la stesa del 30 giugno 2014. Il fatto che non ci sia più Zubizarreta non ha cambiato la situazione, perché anche quando c’era non è che mi avessero fatto una grande offerta".
Dani Alves, dopo aver escluso di andare al Paris Saint Germain come si vociferava, ha aggiunto: "A livello di squadra sono dentro al 200%, ci sono due finali da giocare e voglio vincerle, sono concentrato al massimo. A livello di club però sono dentro solo al 10%. Diciamo che ho un piede e mezzo, la testa e il corpo fuori dal Barça. Però non ho ancora preso una decisione definitiva: il presidente sa cosa deve fare se vuole che io resti qui. Le elezioni? Non m’interessano: non posso lasciare il mio futuro in mano ad altri, decido io".