Sabato, Frank Warren e la Top Rank di Bob Arum, allestiscono allo stadio di Wembley, la difesa di Tyson Fury (31-0-1) del mondiale WBC massimi, contro il connazionale di colore Dillian Whyte (28-2), nato in Giamaica nell’aprile 1988 (34 anni), che ottiene questa opportunità dopo un inseguimento lunghissimo. I primi passi agonistici con la kickboxe, quindi il definitivo passaggio al pugilato, che lo ha salvato dalla china pericolosa verso cui stava precipitando. Buona carriera in maglietta, culminata con un successo su Anthony Joshua alle prime armi. Professionista dal 2011, vanta l’ottimo record di 28 vittorie e due sole sconfitte. La prima contro Joshua nel dicembre 2015, in palio le cinture inglesi e l’Internazionale WBC, sfida conclusa al settimo round con un devastante uppercut del londinese che tolse fiato e possibilità di recupero a Whyte, La seconda a sorpresa, sempre a Londra, il 22 agosto 2020, di fronte al veterano russo Povetkin, al quinto round, fulminato da un montante sinistro al mento. Nel round precedente Povetkin era stato contato due volte e sembrava sull’orlo del crollo definitivo. Invece, accadde l’imprevisto e il rinvio del previsto match del vincitore tra Fury e Wilder. Sette mesi dopo a Gibilterra, la vendetta arriva netta, con Povetkin al tappeto nella quarta ripresa. Dopo il successo, la trattativa per affrontare Fury è andata in porto e di fronte a 95.000 spettatori, avrà la grande opportunità iridata. Quando gli fanno presente che i pronostici lo danno nettamente sfavorito, risponde con un largo sorriso e fa il segno del pollice alzato verso l’altro. Comunque andrà a finire, gli oltre otto milioni di dollari di borsa, saranno il ricostituente ideale per il futuro. Che salga sul ring per vincere lo assicura la cura che ha messo nella preparazione, svolta in Portogallo, lontana dai clamori di ogni tipo. Il campione è fermo dopo la vittoria dell’ottobre scorso a Las Vegas contro Deontay Wilder, un successo esaltante ma altrettanto durissimo da raggiungere. L’americano prima di arrendersi ha fatto assaporare la polvere del tappeto a Tyson al quarto round, poi è andato verso la sconfitta soffrendo l’incredibile, sotto i colpi di un Tyson incattivito dall’onta subita. La prima difesa dopo sei mesi di riposo, sarà anche la pagella per capire quale Tyson vedremo, in attesa della grande sfida col vincitore di Usyk-Joshua prevista in autunno e oltre. Il resto del programma è abbastanza modesto. Il piuma Isaac Lowe (21-1-3) pro dal 2012, longilineo di 28 anni, affronta l’imbattuto Nick Ball (14) 25 anni di Liverpool, votato all’attacco che paga 14 cm. all’avversario, per la vacante cintura WBC Silver. Nei superpiuma, Anthony Cacace (19-1), 33 anni, pro dal 2012, famiglia napoletana, nato a Belfast nell’Irlanda del Nord, punta a conquistare l’Internazionale WBO. Avversario da battere il colombiano Jonathan Romero (34-1), pro dal 2009, 35 anni, alla prima trasferta in Europa, unica sconfitta nel 2013, messo KO dallo spagnolo Kikko Martinez ad Atlantic City (USA) per il mondiale supergallo IBF. Non poteva mancare un altro Fury, nel caso il mediomassimo Tommy (7) 22 anni, pro dal 2018, fratello di Tyson e Young e figlio di John, fatto crescere con ogni riguardo, sette soli incontri in quattro stagioni, dando la precedenza all’università. Trova il polacco Daniel Bocianski (10-1) reduce dalla prima sconfitta e alla prima trasferta. Nello scorso week end ad Arlington nel Texas, l’imbattuto ragazzo di casa, Errol Spencer jr. (28), 32 anni, attivo dal 2012 - da dilettante nel 2009 prese parte ai mondiali a Milano nel 2011 a Baku (Azerbajan), nel 2012 ai Giochi di Londra, senza mai salire sul podio - gestito da Al Haymon, dopo 16 mesi di silenzio, è tornato sul ring, mettendo in palio le cinture WBC e IBF dei welter, contro il cubano Yordenis Ugas (27-5) titolare WBC. Sfida tra due campioni veri e il contenuto tecnico del confronto ha soddisfatto il pubblico, sia per la bellezza del confronto e per il risultato che ha sorriso a Spencer, nel decimo tempo, complice una ferita all’occhio del caraibico, ma il match era ormai segnato a favore di Spencer che comunque ha superato momenti difficili, in particolare nel sesto round, ma il consuntivo al momento dello stop dava ragione a Errol in modo chiaro. Nel contorno il lituano Eimantas Stanionis (14) mantiene l’imbattibilità e conquista il WBA regular welter grazie al successo sul russo Radzhab Butaev (14-1) da anni residente negli USA. Il risultato non unanime, ha dato adito a molte proteste dalla colonia russa. Chiedendo una pronta rivincita. Che non pensiamo chieda il cubano Yuriorkis Gamboa (30-5) che a 40 anni, sembra ormai sul viale del tramonto. L’antico oro olimpico e titolare WBA dei piuma, di fronte al giovane messicano Isaac Ceuz (23-2-1) ha subito una punizione pesante. Contato nel secondo, terzo e quarto round, si è arreso nella quinta tornata, dominato da Cruz, 23 anni, che non è certo uno sconosciuto. Lo scorso dicembre ha tenuto testa all’allora imbattuto Gervontas Davis, la cui vittorie venne lungamente fischiata. Con questo successo il messicano torna alla carica per una nuova opportunità iridata.
In Europa, precisamente alla Hall Omnisport de La Préalle di Herstall a Liegi, in Belgio, l’ex campione europeo leggeri, Francesco Patera (26-3), genitori italiani, gestito dalla OPI 82 dei Cherchi, conquista il vacante titolo WBO Global, dopo una battaglia equilibrata contro Samuel Molina (19-2), 23 anni, proveniente da Malaga in Andalusia, che si è difeso molto bene, pur rimediando la seconda sconfitta in carriera. La prima risale al 29 settembre scorso ad Amburgo in Germania, messo KO al quinto dall’armeno-tedesco Artem Harutyunyn (11) per il WBC Internazionale leggeri.
In Inghilterra, il promoter Frank Warren, ha messo sul ring di Telford, non lontano da Birmingham, il campione europeo supergallo Jason Cunningham (31-6), 32 anni che sembra aver trovato la migliore condizione dopo i trent’anni. Meglio, dopo aver detronizzato a sorpresa dall’europeo Gamal Yafai (18-2) il 15 maggio 2021, che dopo la vittoria su Luca Rigoldi a Milano, sembrava lanciato verso traguardi iridati. Invece il lungo mancino di pelo rosso, scelto per una difesa volontaria, iniziava alla grande facendo contare il campione per batterlo nettamente ai punti. Più difficile superare il lanciato Brad Foster (14-1-2) 24 anni, a Birmingham, comunque battuto all’unanimità. L’avversario per la difesa ufficiale arrivava dalla Francia e presentava un record immacolato. Terry Le Couviour (16-1) lo ricordo vincitore nel maggio 2019 a Varese contro il locale Iuliano Gallo, che nonostante infiniti problemi alle mani non aveva perduto. Contro l’inglese non c’è stato match. I colpi lunghi del campione, specie al corpo, hanno sempre anticipato lo sfidante allargando round su round il distacco, ampliato dai conteggi. Al sesto round la conclusione per KO. A questo punto, l’uomo di ghiaccio di Doncaster, che detiene tutti i titoli britannici, oltre all’europeo, attende l’opportunità mondiale.
Venerdì la Matchroom Italy dei Cherchi, presenta una serata ripresa dalla DAZN al Palazzetto dello Sport di Verbania, la bella cittadina sul lago Maggiore, imperniata sul beniamino di casa, l’imbattuto supermedio Ivan Zucco (15) che affronta il serbo Marko Nikolic (28-1) per il vacante Internazionale del WBC. Il cartellone comprende ben otto match, tutti interessanti che tratterò nei prossimi giorni in modo dettagliato. In sintesi saliranno sul ring i gemelli Samuel (16) e Joshua Nmomah (10), di stanza a Novara in costante crescita, il superwelter romano Mirko Natalizi (11) contro l’esperto tedesco Rico Mueller (28-4-1) per l’International WBC vacante, i piuma Francesco Grandelli (15-1-2) e Mauro Forte (16-0-2), il promettente medio Giovanni Sarchioto (3) di Roma, già campione italiano dilettanti e il giovane mediomassimo francese Voldy Toutin (1) 19 anni, molto promettente.
Orlando Giuliano